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Italia Oggi

Il vino e Aristotele, Fantozzi e la ... gassata ... Una volta gli italiani erano grandi bevitori di vino, oggi non più. Anzi secondo i dirigenti della Coca-Cola noi italiani siamo diventati i più grandi consumatori al mondo di acque e di bibite gassate, insomma grandi amanti delle bollicine. I giovani, poi, sono birra dipendenti e si fanno vedere in giro con bottigliette in mano come lattanti con il biberon. Per questo mi è venuta voglia di richiamare alla memoria una serie di proverbi che una volta, tanto tempo fa, erano la vox populi degli abitanti della penisola. Cominciamo: “il vino fa buon sangue”; “chi non beve con noi peste lo colga”; “a chi n’gli piace il vino, Dio gli tolga l’acqua”; “mangiare senza bere e come murare a secco”; “erba fa merda, carne fa carne, vino fa sangue”; “chi beve vino prima della minestra, saluta il medico dalla finestra”; “l’acqua fa male e il vino fa cantare”; “il vino ammazza i vermini”; “chi non beve in compagnia o è un ladro o è una spia”; “il vino è la pappa dei vecchi”. Naturalmente, i proverbi esprimevano anche un’antica saggezza che già Aristotele aveva messo in filosofia a proposito della moderazione nel bere vino, che, per lui, andava sempre allungato con l’acqua, naturalmente senza bollicine … E così i proverbi recitavano: “A trincar senza misura molto tempo non si dura”; “a vin dolce le brache leste”. Purtroppo sull’uso di bere acqua e bibite gassate non ci sono proverbi. C’è solo un immagine travolgente di Paolo Villaggio che dopo aver bevuto acqua gassata francese si gonfiava come un otre e si alzava in cielo con un “rutto galattico”.

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