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Italia Oggi

Prezzo e legami territoriali. Ecco i dilemmi del Frascati ... A Roma la denuncia della crisi della viticoltura laziale... Un prezzo che remunera sempre meno chi produce e un legame con il territorio che va valorizzato. Due problemi che si ripropongono per molte denominazioni italiane ma che per il Frascati e per la produzione vitivinicola laziale si sono acuite negli ultimi mesi, tanto da portare gli agricoltori a regalare l’uva in piazza. “La manifestazione di giovedì mattina in piazza SS. Apostoli a Roma vuole denunciare una crisi seria e preoccupante per la viticoltura laziale e per il Frascati”, sottolinea Massimo Gargano, presidente regionale della Coldiretti, “il prezzo delle uve e quello del vino in cantina ormai non pagano più i costi della filiera, mentre sugli scaffali della grande distribuzione e nei ristoranti della Regione continua a crescere. Per questo chiediamo alla regione maggiori risorse nel Psr per favorire le ristrutturazioni aziendali di chi investe nella vendita diretta in azienda, mentre ai comuni agevolazioni fiscali per ristoratori e centri commerciali che vendono vino del territorio con indicazione d’origine e prezzo remunerativo per chi produce. Infine, vorremmo che i fondi regionali della promozione restassero appannaggio esclusivo delle aziende agricole e non venissero utilizzati anche dall’industria agroalimentare”. Una crisi che viene confermata anche dal Consorzio di Tutela del Frascati. “Quest’anno si è deciso di ragionare sul valore delle uve a fine novembre a vendemmia conclusa”, spiega Mauro De Angelis, presidente del Consorzio, “come per il 2008 riusciremo a produrre 125 mila ettolitri, pari a 16 milioni di bottiglie, ma dobbiamo tenere anche conto dei 15 mila ettolitri di giacenze che purtroppo incideranno sui prezzi. Attualmente solo il 10% della produzione è collocato sul mercato in misura gratificante per chi produce. Una buona fetta si stima sui 2 euro al litro in bottiglia, mentre la media è un euro. Per lo sfuso il range va dagli 0,70 agli 0,80 centesimi al litro. Il nostro obbiettivo come consorzio è quello di incrementare quel 10% che premia chi produce, anche attraverso la scelta di imbottigliare in zona”, prosegue De Angelis, “anche se per alcune aziende è prevista una deroga ufficiale all’imbottigliamento in zona, credo che accentrare anche queste operazioni possa valorizzare maggiormente la Doc legandola al territorio e per questo rendendola più appetibile a chi ancora non imbottiglia Frascati”.

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