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Italia Oggi

Ante litteram ... Cori di rigore... Più rigore nella produzione e commercializzazione del Cori doc. Approvate dal Comitato nazionale vini le modifiche al disciplinare di produzione della denominazione laziale che definiscono in maniera più puntuale vitigni, norme colturali e caratteristiche al consumo. In primo luogo vengono indicate con maggiore chiarezza le tipologie previste: rivisitando la base ampelografica del Cori bianco e Cori rosso attraverso l’individuazione del vitigno principale, rispettivamente, “Bellone” e “Nero buono”; dando corso al passaggio dei vitigni autorizzati per la sola provincia al Registro regionale delle varietà di vite classificate idonee alla produzione di uva da vino nella regione Lazio; fissando il termine per gli adeguamenti entro la 10 vendemmia. Per la viticoltura viene posto il limite dei 3.000 ceppi/ha per i nuovi impianti. Per il “Cori nero buono” è prevista la menzione “riserva” se sottoposto ad un periodo di invecchiamento.

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