02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Italia Oggi

La regia del vino ora datela all’Uiv ... Mastroberardino: in Italia troppi enti e troppe denominazioni... Per il neopresidente dell’Unione italiana vini bisogna fare sistema, ma questo è il paese delle signorie... Sa che non sarà facile realizzarlo, ma Lucio Mastroberardino, ha un progetto ambizioso. Far diventare l’Unione italiana vini la regia del settore vino. Lo ha detto a ItaliaOggi dopo la sua recente elezione a presidente dell’ente vinicolo. “Uiv ha un plus valore, rappresenta a pieno il mondo del vino italiano. Al suo interno ci sono produttori di uva, di vino, imbottigliatori. Uiv ha le competenze e le capacità per definire le azioni necessarie alla crescita competitiva del comparto. Ma non sarà certo un lavoro facile, non va dimenticato che l’Italia è il paese dei Comuni e delle Signorie”. Proprietario con il padre e i fratelli dell’azienda Terredora a Montofusco (Av), Mastroberardino parla poi, di quelli che sono gli elementi che mancano ad un settore che stenta ad uscire dalla crisi dei consumi. “L’elemento principale che manca è il sistema Italia. Oggi i mercati si affrontano solo se riesci a fare sistema, se riesci a interpretare le esigenze dei singoli territori in un’ottica più generale di Paese”. Basta guardare quello che fanno gli altri per rendersi conto di quanto succede intorno. “Gli altri sono molto più competitivi di noi in quanto possono contare su un sistema Paese, vedi la Spagna per non parlare di Cile, Australia”. A tutto questo si sommano altri fattori di freno per la ripresa. “Abbiamo troppi cali, troppi istituti che vanno avanti senza un coordinamento, ma ci sono anche troppe denominazioni. Il loro proliferare senza una strategia commerciale non fa altro che aumentare la confusione nei consumatori”. E poi ci sono i problemi legati “a vigneti vecchi e obsolescenti e al fatto che i produttori sono stati impegnati soltanto a fare un vino sempre più buono senza preoccuparsi di doverlo vendere”. Oggi si vivono tempi nei quali “calano i consumi perché è alta la disoccupazione tra i giovani, che sono i consumatori di tendenza e del domani, e perché è cambiata l’anagrafe dell’Italia, sempre più vecchia e con la presenza di immigrati per i quali il consumo di vino non è parte della loro cultura”. Per questo, per il futuro del vino “occorre riprogrammare i progetti, non piangersi addosso. C’è bisogno di lavorare su competitività, innovazione, promozione”.

Lucio Mastroberardino, enologo, è nato ad Avellino nel 1967. Fin dalla prima giovinezza partecipa all’attività delle aziende di famiglia dove inizia a lavorare nel 1990. Nel 1994, quando i percorsi imprenditoriali all’interno della storica famiglia Mastroberardino prendono strade diverse, con il padre Walter e i fratelli Daniela e Paolo, contribuisce allo sviluppo dell’azienda viticola Terredora che conta oggi 200 ettari di vigna in Campania e una produzione di 1,3 milioni di bottiglie. Mastroberardino, è consigliere della Federazione Vitivinicola di Confagricoltura e vicepresidente di Confagricoltura Campania. È stato consigliere di amministrazione della Mastroberardino Spa (1993-94). Dal 2004 è stato vicepresidente di Unione italiana vini.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su