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Italia Oggi

Vino negli Usa, se italiano è meglio ... Il nettare del Belpaese primo nel 2010 per volumi e fatturato... Il Dipartimento del commercio americano stila la classifica del consumo di vini stranieri negli States... Vendite di vini italiani con il vento in poppa ai di là dell’Atlantico. Nei primi sei mesi del 2010 le esportazioni nostrane hanno consolidato la leadership sul mercato statunitense, sia in termini di fatturato che di volume, imponendosi al primo posto nella classifica elaborata dal dipartimento del commercio di Washington. E questo nonostante lo stato cagionevole dell’economia americana, che continua a incidere sul settore della ristorazione. Nei primi sei mesi dell’anno le esportazioni di vini e vermouth italiani in Usa sono aumentate del 12,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso raggiungendo il 30,23% di quota di mercato, con un giro d’affari di 603,4 milioni di dollari. Buoni risultati per i vini italiani anche sul fronte dei volumi dove l’Italia ha acquisito terreno arrivando a superare i 121 milioni di litri esportati tra gennaio e giugno, l’11,4% in più rispetto ai 108,62 milioni del primo semestre 2009. Le performance più sorprendenti sono state messe a segno dai vini spumanti dove l’Italia ha incrementato le vendite del 15% in termini in valore e del 23% sul versante della quantità esportata negli Usa, andando a rosicchiare importanti quote di mercato alla Francia che continua a mantenere la leadership di prodotto con il 67% del valore di mercato statunitense. Balzo in avanti anche per i vini da pasto per cui l’Italia continua a essere il principale partner commerciale degli Usa. Nel primo semestre del 2010 le vendite sono cresciute del 13% arrivando a toccare i 540 milioni di dollari di fatturato generate attraverso l’esportazione di 107 milioni di litri di vino. Produttori nostrani in forte crescita anche nel segmento dei liquori dove l’Italia è arrivata a occupare il quarto posto grazie anche alla nuova tendenza dei cocktail, sempre più diffusi negli Stati Uniti. L’incremento della quota di mercato dal 2002 al 2010 dimostra che i liquori italiani sono sempre più richiesti dai consumatori americani”, ha spiegate Aniello Musella, direttore della rete Ice in Nord America che ha elaborato i dati messi a punto dal Dipartimento del commercio americano. “Nei primi sei mesi dell’anno, l’Italia ha esportato 3,73 milioni di litri, con un valore di 62,53 milioni di dollari, raggiungendo una quota di mercato del 16,81%”. In questo scenario, i principali concorrenti della Penisola, ovvero Francia e Australia, hanno registrato andamenti meno entusiasmanti. I vini d’Oltralpe hanno evidenziato un lieve incremento pari al 5,31% nel giro d’affari e soltanto dell’1,58% in termini di volume, mentre l’Australia ha continuato a perdere terreno, con un fatturato sceso del 2,74% e volumi in calo del 17,2%. Tra i paesi in crescita, pur con quantità limitate, si è messa in luce l’Argentina, che nei primi sei mesi del 2010 ha registrato un incremento dei volumi del 3,73%, a fronte di un giro d’affari in salita del 22,21%. Ma quali sono i segreti del successo del vino italiano in America? Musella non sembra avere dubbi: “L’ampia e diversificata gamma di prodotti offerti, il positivo rapporto prezzo/qualità e una ristorazione italiana di qualità, sempre più diffusa e apprezzata, rappresentano i punti di forza delle nostre esportazioni”.

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