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Italia Oggi

... Produco vini dal sangue blu ... La vita del conte Lucio Tasca d’Almerita, presidente dell’omonima azienda vitivinicola... La mia passione è raggiungere la qualità nel bicchiere La Sicilia? Ne sono innamorato pazzo e combatto per lei... La soddisfazione più grande? “Bere i miei vini, ogni volta che ne nasce uno nuovo mi entusiasmo”, dice il conte Lucio Tasca d’Almerita, presidente di Conte Tasca d’Alimenta, l’azienda vìtivinicola di famiglia che ha ormai alle spalle oltre 150 anni di storia e che produce nel cuore della Sicilia. La storia dell’impresa inizia infatti nel 1830, quando i fratelli Don Lucio e Don Carmelo Mastrogiovanni Tasca acquistano l’ex feudo Regaleali, nelle campagne di Sciafani, al confine della provincia di Palermo con quella di Caltanissetta, dove fanno fiorire un’azienda agricola che viene sviluppata e tramandata di generazione in generazione e che ancora oggi è gestita in famiglia. “Praticamente sono nato in azienda: scoppiata la guerra ci siamo trasferiti nella tenuta in campagna e ho vissuto lì fino circa ai 5 anni. Poi sono rimasto appassionato di quel mondo, anche perché sono sempre stato molto legato a mio nonno, e ho vissuto tra Palermo e la campagna fino ai 15 anni, quando mi sono trasferito in Svizzera dove ho studiato due anni”, racconta il conte, che è laureato in economia e commercio presso l’Università degli Studi di Palermo. “Scomparso mio nonno, quando mio padre cominciò a occuparsi di Regaleali, gli fui sempre accanto fin dall’inizio, negli armi 60. Finché ho cominciato a portare avanti io l’azienda”. Accade a metà degli anni 80 quando, grazie agli impianti sperimentali di alcuni vitigni alloctoni, il conte Lucio presenta, primo in Sicilia, un Cabernet Sauvignon e uno Chardonnay vinificati in purezza e con il Rosso del Conte è uno dei primi produttori del Nero d’Avola in purezza. Nei primi anni del 2000, l’imprenditore decide di acquisire direttamente il controllo dei mercati in cui sono presenti la marca Regaleali e i prodotti Tasca d’Almerita, attraverso la creazione di una srl, società del gruppo alla quale affida la commercializzazione in Italia e negli oltre 50 mercati esteri. Alla vecchia struttura esterna sostituisce una moderna e completamente automatizzata organizzazione interna, dotata di strumenti tecnologici avanzati per il controllo di gestione e le procedure amministrative, affidata a personale scelto, con la supervisione dei figlio Alberto. Al primogenito Giuseppe, laureato in agraria, affida invece la gestione delle cantine e della Tenuta di Regaleali, che comprende più di 500 ettari di terreno di cui 400 coltivati a vigneto, e alberi di mandorle, distese di grano, avena e uliveti. Oltre a Regaleali c’è anche la Tenuta Etna, dove si produce un Nerello Mascalese, e sull’isola di Mozia Tasca d’Almerita è partner della Fondazione Whitaker per la produzione di un Grillo. “Oggi il lavoro pesante lo faccio fare ai miei figli, due ragazzi molto in gamba. Io ora mi occupo solo di ciò che mi diverte: bere i miei vini. Continuo anche a occuparmi delle pubbliche relazioni e intervengo quando ci sono in gioco questioni molto importanti”, continua il conte. “Ciò che mi appassiona è raggiungere la qualità nel bicchiere”. Tra i vini prodotti dall’azienda (il 40% della produzione è esportato all’estero, in particolare in Germania e negli Stati Uniti) ci sono i bianchi (Regaleali, Leone d’Almerita, Nozze d’Oro e Chardonnay), vini rossi (Regaleali Nero d’Avoia, Lamùri, Cygnus, Camastra, Rosso del Conte, Cabernet Sauvignon), un rosato (Regaleali Le Rose), uno spumante metodo classico (Almerita) e un vino dolce (Diamante d’Almerita). Ma uno dei preferiti è il Tascante, Nerello Mascalese, prodotto nella tenuta di proprietà sull’Etna. Per il futuro il conte Lucio Tasca d’Almerita vede un ulteriore ampliamento dell’impresa. “Abbiamo già effettuato una diversificazione, avendo diversi punti di produzione. Nel futuro vedo nuovi posti dove produrre vino, un miglioramento e un aumento della produzione. Insomma, uno sviluppo aziendale importante, non soltanto nel campo vitivinicolo ma anche in quello del turismo”. Il conte infatti è anche presidente di Capofaro - Wine & Resort, una struttura nell’isola di Salina. Nel tempo libero Lucio Tasca si dedica “alla caccia e alla pesca: fin da ragazzino sono stato allevato in campagna e mio nonno mi portava con lui durante queste attività”, dice l’imprenditore, che ha partecipato, nel 1960, alle Olimpiadi di Roma nel completo di equitazione. Il conte guida un’Audi A4, mentre al polso porta Rolex e Swatch. I suoi oggetti tecnologici invece sono l’iPad e il Blackberry; per l’abbigliamento non guarda le marche e predilige uno stile classico, ma per le scarpe sceglie Tod’s. Una delle passioni più grandi del conte Lucio rimane comunque la sua terra: “Ho il Dna siciliano. Sono innamorato pazzo della mia regione, mi batto per lei, in tutti i sensi contro tutto e contro tutti”.

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