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Italia Oggi

… L’Italia non beve, l’estero sì … I trend del mercato all’assemblea Fedagri-Confcooperative di mercoledì prossimo… Consumi interni di vino ai minimi. Ma l’export vola DI Linci CIA In Italia si beve sempre meno vino. II calo - dalla fine degli anni 80 a oggi - supera complessivamente il 30%. Nel 2010, per la prima volta, i consumi sono scesi sotto la soglia dei 40 litri pro capite. In totale, sono meno di 20 milioni di ettolitri. All’estero, invece, non è così. Russia, Cina e Stati Uniti mettono a segno crescite a due cifre: il Regno Unito fa +94% rispetto a vent’anni fa, gli Usa +47%, la Russia +63% e la Cina ( +160%). Invece, per quanto riguarda i singoli mercati di esportazione, a trainare i consumi sono Stati Uniti (quasi +10%) e Regno Unito ( +8%), dove i vini italiani hanno registrato incrementi superiori alla media delle importazioni complessive. Questi, sono solo alcuni dati del più ampio monitoraggio che Fedagri presenterà il tre novembre prossimo, a Celino San Marco, nel corso dell’assemblea nazionale del settore vitivinicolo di Fedagri-Confcooperative. A cui aderiscono 425 cooperative vitivinicole, espressione di 141 mila soci e oltre 5.700 addetti. Un gigante del vino, che vanta una produzione complessiva che supera i 20 milioni di ettolitri. II fatturato generato da Fedagri è pari a 2,4 miliardi di euro, la metà del quale realizzato dall’export. II report è basato su dati Ismea, Oiv e Nomisma. E il trend che ne emerge è chiaro: “Esportare fuori dai confini nazionali il vino made in Italy sembra più che un’opportunità, un obbligo”, chiosa a ItaliaOggi Adriano Orsi, presidente del settore vitivinicolo Fedagri. E, in effetti, i numeri vanno in questa direzione. Secondo dati Oiv, dal 1999 al 2008 il valore dell’export di vino italiano è passato da 2,4 a 3,6 miliardi di euro, con un incremento record del 50%. “Ma la crisi economica”, svela Orsi, “ha ridimensionato questo trend, riportando nel 2009 il valore dell’export sotto i 3,5 miliardi (con un calo del -2,2% rispetto al 2008)”. Comunque, qualche segnale positivo c’è: “i dati sulle esportazioni nei primi sette mesi del 2010 mostrano una ripresa delle vendite oltre frontiera, con una crescita del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (dati Nomisma)”.

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