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Italia Oggi

L’anno del grande sorpasso ... Nel 2010 con 380 mln di bottiglie di spumante vendute a 370 l’Italia ha battuto la Francia... Ma il Veneto ha detto stop a nuovi impianti... “Se il personaggio dell’anno di Time fosse un vino, per il 2010 sarebbe certamente il prosecco”, afferma con orgoglio Gianluca Bisol, dg dell’omonima cantina, uno dei nomi di riferimento nello spumante italiano. Il 2010, infatti è stato l’anno in cui le bollicine italiane hanno battuto quelle francesi per 380 milioni di bottiglie a 370. E il 2011 si presenta ancora più interessante, anche se il giro d’affari è un quarto di quello francese, dato il prezzo più alto delle etichette transalpine. “Malgrado la crisi”, spiega Giuseppe Martelli, direttore di Assoenologi, “le vendite di spumanti italiani nel 2010 sono salite del 3%, ma l’export è cresciuto del 21,3%.” Nel periodo natalizio, dal 10 dicembre al 10 gennaio, gli italiani hanno speso circa 1 miliardo di euro per acquistare, sempre secondo Assoenologi, 40 milioni di
bottiglie. Le previsioni per il 2011? “Buone”, spiega ancora Martelli, “sia per i consumi interni che per l’export, che dovrebbe crescere almeno del 15%, in volume e valore”. Il metodo classico (fermentazione in bottiglia dai 9 a 36 mesi) è storicamente radicato in Trentino, dove l’uva viene raccolta fino a 800 metri d’altezza. “Abbiamo chiuso il 2010 con oltre 8,5 milioni di bottiglie vendute, per un fatturato stimato di oltre 70 milioni”, spiega Fausto Peratoner, presidente di Trentodoc, che rappresenta 34 produttori e 70 etichette. “Un buon aumento sul 2009 (che aveva chiuso a 8 milioni di bottiglie) anche per l’export, salito al 13% del totale. E il 2011 è iniziato bene”. In salute anche il Prosecco, in attesa di diventare patrimonio dell’Unesco. “Nel 2010 le vendite sono cresciute del 6%, a 65,7 milioni di bottiglie (di cui oltre 59 di spumante) il 35% delle quali esportate in più di 50 paesi”, spiega Giancarlo Vettorello, direttore del Consorzio di Tutela del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, che comprende 15 Comuni per una superficie di
6.100 ettari e 166 case. Valore al consumo circa 400 milioni di euro. Doc dal 1969, nel 2009 ha ottenuto il riconoscimento della Docg. Intanto l’assessore regionale veneto all’agricoltura Franco Manzato annuncia che, già entro fine anno, non si potrà piantare ancora Prosecco, per tutelare la qualità. In Lombardia, il Franciacorta (metodo classico) ha superato nel 2010 i 10,3 milioni di bottiglie vendute, mentre festeggia quest’anno il 50° anniversario della prima bottiglia prodotta in un territorio di 2.665 ettari, delimitato a nord dal Lago d’Iseo e dalle Alpi Retiche, a ovest dal fiume Oglio e a sud dal Monte Orfano. Vi operano 104 aziende che fatturano 180 milioni (dai 158 del 2009). Il mercato globale continua intanto a premiare l’Asti Docg, lo spumante piemontese che si riconferma tra i prodotti simbolo del made in Italy. Nel 2010 sono state 94 milioni le bottiglie vendute, 73 di Asti spumante e 21 di moscato d’Asti, in crescita rispettivamente del 7 e del 40% sul 2009. “Ci aspettiamo risultati importanti anche nel 2011”, spiega il presidente del Consorzio di Tutela Paolo Ricagno, “già nel primo trimestre il moscato è cresciuto del 40% e lo spumante del 15%. Usa, Germania Russia, Australia Giappone sono i paesi dove esportiamo di più, 80 milioni delle nostre bottiglie, infatti, sono state vendute all’estero nel 2010”.

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