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Italia Oggi

Il manager delle bollicine ... La carriera, i gusti e le passioni di Matteo Bruno Lunelli, presidente di Cantine Ferrari... Ho rinunciato alla finanza per dedicarmi all’azienda di famiglia. La prima volta al Vinitaly? È stato come iniziare una nuova vita... Dagli ambienti finanziari più esclusivi della banca d’affari Goldman Sachs a New York, Londra e Zurigo ai filari di viti da cui nasce il brut italiano più noto al mondo. Matteo Bruno Lunelli, terza generazione della nota famiglia trentina che con Ferrari tanto lustro ha dato alle bollicine made in Italy, in pochi anni, professionalmente parlando, ha vissuto due esperienze diverse tra loro. A fine luglio è stato nominato presidente di Cantine Ferrari, entrando a tutti gli effetti nella storia e nelle responsabilità dell’azienda di famiglia nata nel 1902. “Mi piace pensare che la terza generazione, composta da me e dai miei cugini Marcello, Camilla e Alessandro che lavorano in azienda, vinca la sfida di portare Ferrari nel mondo, proponendo le nostre bollicine come un simbolo dell’arte di vivere italiana”. Eppure, all’inizio, l’azienda di famiglia non ha costituito la prima opportunità di lavoro. “Mio padre Giorgio, pur restando socio delle cantine, lavorava in General Electric e vivevamo a Milano”, ricorda Lunelli. Dopo la laurea in economia politica alla Bocconi, il grande passo nella finanza che conta. “Sono stati anni molto intensi, professionalmente straordinari perché mi hanno permesso di misurarmi in un ambiente internazionale del tutto nuovo, con colleghi che venivano da ogni parte del mondo”. Dopo New York il ritorno in Europa, prima a Zurigo e poi a Londra, dove si sposerà e dove ha vissuto fino al rientro, e siamo al 2003, in azienda. “Non ho mai interrotto i rapporti con l’azienda di famiglia. Continuavo a sentirmi con mio zio Gino, il quale mi pose innanzi alla scelta: vuoi fare il manager, oppure l’imprenditore?”. Anche qui nessun dubbio. Chiuso l’impegno a Londra, Matteo Lunelli si trovò catapultato al Vinitaly, a fianco dei suoi. “Ricordo ancora quel giorno, fu come iniziare una nuova vita”. Esperienza che nei primi mesi dedicò, scherzo del destino, a seguire Surgiva, la fonte d’acqua acquisita nel 1988 e di cui gestì l’integrazione commerciale e un piano di rilancio. Oggi in Cantine Ferrari, Matteo Lunelli ha assunto la presidenza, ma condivide con i suoi cugini e il management a forte vocazione internazionale le sfide che il mercato pone. “I consumi di bollicine stanno andando bene perché sono un importante driver di socializzazione, in particolare al momento dell’aperitivo”, spiega. Tra le fortune del suo lavoro, c’è certamente quella di conoscere tanti paesi e culture diverse e di poter incontrare grandi personalità. Da appassionato di arte moderna ha collaborato con il maestro Arnaldo Pomodoro che in Umbria sta progettando per la Tenuta Castelbuono una grande cantina a forma di carapace che verrà inaugurata nei prossimi mesi. “Ogni volta che vado a New York o a Tokyo cerco di raccogliere idee e spunti e voglio capire le nuove tendenze che possono esserci utili nel nostro lavoro”, ammette. Dai gusti classici nel vestire (“scelgo rigorosamente gli abiti di Ermenegildo Zegna, sia per il lavoro sia per il tempo libero”), ama le cravatte di Marinella (“mi piacciono i colori e le fantasie classiche”), Lunelli non è un grande amante delle tecnologie ma utilizza un BlackBerry per tenersi in contatto con il mondo e quando viaggia preferisce essere al volante della sua Porsche (“mi piace guidare in modo sicuro”).
Nel tempo libero si dedica allo sci, soprattutto a Madonna di Campiglio, e in estate ama andare in barca a vela. Tifoso juventino, cerca di non perdersi Milan-Juventus a San Siro. Attento cultore del cinema, apprezza soprattutto i registi italiani, da Leone a Salvatores e Tornatore. Ricordi ancora vivi, la notte degli Oscar a Los Angeles dove le star di Hollywood brindarono con Ferrari in una cena tutta italiana e la cena di gala del G8 a l’Aquila, cui parteciparono oltre 40 capi di stato e di governo da tutto il mondo. “Volli seguire personalmente che tutto fosse perfetto. Ricordo ancora l’emozione di essere fianco a fianco dei grandi della terra e fu un onore vederli brindare con le nostre bollicine”. Ferrari non è mancato anche in occasione delle celebrazioni del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia al Quirinale nel giugno di quest’anno dove Matteo Lunelli ha consegnato insieme ai suoi cugini al presidente della repubblica Napolitano la bottiglia n. 1 di una edizione speciale di Ferrari dedicata a questa ricorrenza.


...Il vino

Fra tutti il mio preferito è il Ferrari, naturalmente!...

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