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Italia Oggi

Sostenibilità in viticoltura, interfaccia ricerca-imprese ... Razionalizzare i costi, ma anche tutelare l’ambiente e gli uomini, e avere valori etico-sociali. Sono questi i tre cardini attorno ai quali ruota Tergeo, il nuovo progetto sulla sostenibilità in viticoltura portato avanti da Unione italiana vini. “L’idea parte dalla necessità delle imprese di recuperare efficienza”, spiega Francesco Pavanello, direttore di Unione italiana vini (Uiv). “E per farlo c’è necessità di innovazione. Uiv, con Tergeo, vuole porsi come interfaccia tra mondo della ricerca e imprese agricole sul tema della sostenibilità, trasferire i progetti più innovativi alle aziende”. A valutare i progetti da portare avanti è un Comitato scientifico “che validerà l’offerta prima di farla diventare a servizio delle imprese”. Al vaglio del Comitato, composto da imprese associate a Uiv e da ricercatori delle più importanti università e centri di ricerca impegnati in campo viticolo ed enologico, ci sono adesso quattro progetti di Syngenta, uno di Monsanto e due della stessa Uiv. Il filo conduttore è quello di analizzare pratiche che portino ad un minor impatto dei fitofarmaci, dei fertilizzanti in modo da ridurre l’impatto ambientale della chimica, dal vigneto alla cantina,per la salute del produttore e del consumatore. Alla fine sarà realizzata una guida con le buone azioni da seguire. “Ci siamo da sempre occupati di controlli, consulenza, informazione (poi itica, economica e tecnica) e promozione sulle nuove tecnologie attraverso Simei. Per questo credo che Uiv sia l’unico che possa avere la competenza sulla sostenibilità”, continua Pavanello. “E con Tergeo vogliamo proprio trasferire alle imprese i contenuti più innovativi in questo campo”. I settori sui quali intende operare Tergeo, come spiega Stefano Stefanucci di Uiv, “sono il vigneto, la cantina, la gestione del suolo, la qualità dell’aria e quella dell’acqua, l’efficienza energetica, la logistica e, infine, il valore etico della produzione. Insomma la sostenibilità viene vista attraverso tre dimensioni, ambientale, economica e etico sociale”. Tra i progetti al vaglio del Comitato, quello della Monsanto “ipotizza un confronto tra una gestione del sottofila con il diserbante rispetto a una gestione che utilizza mezzi meccanici. Lo scopo è dimostrare che anche in caso di parità di efficacia, come risultato qualitativo, tra le due gestioni, la proposta Monsanto sarebbe da preferire in termini di efficienza complessiva, intesa come rispetto dell’ambiente e costi profusi se sarà possibile rendere oggettivi il risparmio energetico, la tutela del suolo, il livello di inquinamento”. Per quanto riguarda Syngenta le ipotesi di lavoro si basano sulla formazione degli operatori, sulla dispersione dei fitofarmaci durante i trattamenti, sulla giusta quantità di prodotti da utilizzare e sulla convivenza tra chimica e biodiversità con Operation Pollinator. Tergeo nasce sulla scia di un progetto, approvato dal Mipaaf inerente il recepimento del cosiddetto “Pesticide Package”, iniziativa della quale dovrebbero presto essere presentate le conclusioni che prevedono una serie di linee guida per la gestione sostenibile del vigneto.


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