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Italia Oggi

Verso 12 milioni di bottiglie ... Nel 2011 la produzione di Amarone farà il botto ... Il vino della Valpolicella supera Barolo e Brunello. Crescono Recioto e Ripasso ... L’Amarone non conosce crisi. E non solo continua a crescere rubando terreno e spazio al Valpolicella, ma quest’anno 1a produzione raggiungerà circa 12 milioni di bottiglie, superando anche Barolo e Brunello. Un risultato annunciato con soddisfazione a ItaliaOggi dal presidente del Consorzio Tutela Vini Valpolicella Emilio Pedron, a Roma per presentare l’Anteprima Amarone, che si terrà a Verona il 28-29 Gennaio 2012. Pedron ha spiegato come in realtà la crescita interessi tutti i vini della Valpolicella, ma che le performance migliori riguardano proprio l’Amarone. Se, infatti, la produzione complessiva è passata dai 38Omila ettolitri del 2004 ai 420 mila del 2011, la produzione di Amarone, solo negli ultimi quattro anni, è passata da 62 a quasi 95 mila bi (si veda tabella) determinando una diminuzione della produzione di Valpolicella (classico e superiore). Oggi, delle 2.463 aziende iscritte all’albo del Valpolicella 1.495 aziende producono uva per l’Amarone che, insieme all’altro vino di pregio Recioto, rappresenta quasi un quarto della produzione complessiva dei vini della Valpolicella. Molto soddisfacente è stato anche il livello dei prezzi nel mercato intermedio. Nella campagna 2010-2011 l’uva per Amarone è stata scambiata mediamente a 2 euro al chilo, mentre quella per gli altri vini a 1 €/Kg. “Siamo molto contenti di questo grande successo”, ha detto Pedron a ItaliaOggi illustrando alcune delle caratteristiche vincenti della filiera, “ma allo stesso tempo siamo preoccupati. Non sarà infatti facile garantire la continuità e soprattutto mantenere un livello così alto sui mercati”. Per mantenere questi risultati il Consorzio ha bloccato gli impianti per i prossimi tre anni, ridotto le rese e dato avvio ad un’analisi interna dei punti di forza e debolezza del sistema Valpolicella, compreso un monitoraggio sui mercati esteri di riferimento. “Vogliamo inoltre eliminare la fascia di prezzo basso e puntare su quella più alta”, ha proseguito Pedron. “E poi c’è l’attività di promozione sui mercati esteri in costante crescita per aumentare la conoscenza e il prestigio dei nostri vini nel mondo”.

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