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Italia Oggi

Al saloon Berlucchi ... Patto con Terlato per i ristoranti Usa ... Quasi 5 mm di bottiglie vendute e fatturati in linea con il 2010 (chiuso a 43,967 mln di euro) con un leggero calo a volume, nonostante una crisi sistemica “mai così nera in 50 anni di attività. Niente a che vedere con le lievi difficoltà incontrate tra il ‘92 e il ‘95”, racconta il pioniere delle bollicine Franco Ziliani, enologo e presidente della Guido Berlucchi. Le parole chiave di questo 2012 per la storica azienda franciacortina campionessa Vinitaly 2011 saranno ristorazione e Stati Uniti. Obiettivi perseguiti attraverso nuove linee e accordi con distributori, puntando a raccogliere i frutti dei 4 milioni di euro investiti in processi di produzione ed export nel 2010, cifra triplicata rispetto all’anno precedente. Per traghettare l’azienda verso l’innovazione Ziliani chiama a raccolta i figli: “Il miglior modo per coniugare la mia storia e la tradizione con il futuro”. Il futuro per l’azienda bresciana passa innanzitutto da una maggiore presenza nel canale Horeca. “Puntiamo ad aumentare le nostre quote di mercato nella ristorazione, nei bar e nelle enoteche (pari oggi al 19% sul totale spumanti metodo classico fonte Nielsen relativa a novembre 2011, ndr”, spiega Arturo Ziliani, enologo e vice-presidente del gruppo. “Attraverso una presenza più capillare prodotti creati ad hoc”. Come la linea Cellarius lanciata qualche mese fa, “millesimato dedicato a consumatori evoluti, consapevoli ed esigenti, destinato a una ristorazione di un certo tipo, con un prezzo di enoteca che va da 18 a 24 euro”. Ma anche, all’opposto, con la linea 61 Brut (16 euro il prezzo medio in enoteca), “dal packaging moderno, pensata soprattutto per il bar e per un consumo più spensierato” che celebra il primo Franciacorta nato proprio nelle cantine dell’azienda nel 1961. Nella grande distribuzione, infatti, il marchio è saldo “con una quota di mercato del 40% se si fa riferimento agli spumanti metodo classico” e punterà a mantenere il suo posizionamento. L’altra vera scommessa per il 2012 è l’export (che vale il 7% del fatturato ed è cresciuto del 50% rispetto al 2010). “Dobbiamo fare i conti con una scarsa conoscenza delle bollicine, con un marketing dilagante e truffaldino, con la concorrenza degli champagne, ma anche delle bollicine australiane, californiane, spagnole, sudamericane”, spiega Ziliani senior, il quale riporta la sua azienda sul mercato americano, dove mancava da qualche anno. “Abbiamo firmato un accordo esclusivo con Terlato Wines International (un tempo conosciuto come Paterno Imports), storico importatore di vini premium e superpremium: puntiamo a vendere 300 mila bottiglie in cinque anni”, spiega Arturo Ziliani. Accordo salutato positivamente anche dal partner. “Stavamo cercando nuove opportunità per sviluppare il segmento dello spumante classico italiano e abbiamo scelto Berlucchi”, ha affermato William Terlato, Ceo di Terlato Wines. Anche qui l’obiettivo è una presenza costante nel canale Horeca, dove Terlato distribuisce vini di alta gamma. La Guido Berlucchi si impegna poi a fare le bollicine green: “Oltre all’impianto fotovoltaico capace di sopperire al 50% della produzione e alle tecnologie studiate per il risparmio idrico, l’azienda è nel progetto Ita.Ca per il monitoraggio delle emissioni di anidride carbonica: l’obiettivo è un bilancio pari a zero”.

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