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Vino, aumenta il tasso alcolico ... Succede un po’ in tutto il mondo: l’uva matura sempre più presto e la vendemmia viene anticipata. Così il prodotto finale, il vino, ha un tasso alcolico più elevato. Uno studio pubblicato sulla rivista Nature Climate Change (cambiamento del clima naturale) evidenzia che questo anticipo è di circa otto giorni in Australia e a Colmar (Francia), mentre a Geisenheim, in Germania, è di quattro giorni. In sette casi su dieci la colpa sarebbe del riscaldamento globale, anche se studi recenti hanno smentito questa teoria, che negli ultimi anni era diventata una sorta di verità rivelata. La maturazione accelerata dell’uva presenta diversi inconvenienti. Per esempio, la raccolta durante il periodo estivo, quando il caldo è fastidioso. In Francia, nella regione Languedoc-Roussillon, la vendemmia è stata spostata dal mese di settembre a quello di agosto. Gli addetti ai lavori dicono che questo va a scapito della qualità del vino. Nel caso del bianco, il calore accentua l’ossidazione. Il problema più grave è però quello della gradazione alcolica, che può arrivare fino a 15 gradi. In Linguadoca, a partire dal 1980, si è assistito a un incremento di un grado ogni decennio. Così è stato avviato un progetto per ridurre l’alcol. L’intervento tecnico avviene in questo modo: una parte di acqua e di alcol è separata dal vino; quindi l’alcol viene eliminato in parte e l’acqua recuperata è reimmessa nel vino originario. Gli scienziati affermano che il procedimento non altera le caratteristiche organolettiche e la percezione degli aromi. La legge francese dice che non è possibile ridurre il tasso di oltre due gradi e non si può scendere sotto i 9 gradi complessivi. Altrimenti non sarebbe più vino.