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Italia Oggi

Nella rocca del vino ... Italia presidio del Duca di Salaparuta ... Continuare a presidiare l’Italia come roccaforte del vino in un momento in cui le aziende vinicole i numeri li fanno all’estero. E questo l’obiettivo di Duca di Salaparuta (Diva Saronno Holding), gruppo che riunisce gli storici marchi siciliani Corvo, Duca di Salaparuta e Florio, il quale nel 2011 ha fatturato 44 milioni di euro (12 milioni le bottiglie vendute), il 70% sul mercato italiano. Risultato raggiunto grazie alla cultura di prodotto e a un forte investimento per il mondo del vino: 36 sono i milioni investiti dal 2002 al 2012 in produzione e controllo qualità. Ma anche diversificando l’offerta. A partire da sei nuovi vini lanciati nel corso del 2012 nella direzione di vitigni internazionali come il Merlot e di un consumo più spensierato che però non dimentica la tradizione del Nero D’Avola. Mentre il marchio Florio va al restyling, per scrollarsi di dosso l’equazione Florio uguale Marsala, con l’arrivo di spumanti e passiti. La promozione del brand passa poi dall’enoturismo: 30mila le visite alla cantina nel 2011; numero che l’azienda punta a far lievitare, visti gli investimenti fatti per stimolare il turismo del gusto a partire dalla nuova sala degustazioni e dal percorso esperienziale tra viti e botti invecchiate di 70 anni. “L’Italia rimane la roccaforte per il nostro vino, dove il marchio Corvo è leder di mercato nella fascia premium con un incremento delle nostre quote del 5% sul 2010 e una crescita a volume nella grande distribuzione organizzata del 7,5%”, spiega il direttore generale Filippo Cesarini Sforza. “In Sicilia e in Italia il marchio ha una forte riconoscibilità data anche dall’attenzione al prodotto: negli ultimi anni l’azienda ha visto un piano d’investimenti di 36 mm di euro volto a mettere in luce tutta la forza evocativa delle cantine e delle tenute e a potenziare ulteriormente il controllo delle uve e la qualità dei vini (dalla vinificazione allo stoccaggio, dalle cantine all’imbottigliamento)”. L’investimento permetterà di aumentare la capacità produttiva anche in vista di un’offerta più ampia sia nel canale della ristorazione professionale sia nella grande distribuzione organizzata con due progetti diversi. Per cominciare il 2012 ha visto sei novità. “Come la nuova linea Duetto (marchio Corvo), due prodotti che per la prima volta nella storia di Corvo uniscono vitigni autoctoni e vitigni internazionali pensati per un consumatore curioso, che ama sperimentare”, racconta Cesarini. “Duca di Salaparuta guarda invece al mondo della notte con il progetto Star e Moon. Vini freschi, accompagnati da packaging più moderni in cerca di un pubblico metropolitano”. Sarà però il marchio Florio a vedere una vera e propria rivoluzione. “Abbiamo lanciato lo Spumante Dolce Florio: l’intenzione è quella di ampliare la gamma di prodotti di un marchio un tempo associato esclusivamente alla produzione di marsala e che oggi vuole offrire un consumo pre e post pasto”. E così che Duca di Salaparuta si prepara, forte che dei nuovi prodotti, alla sfida dell’export. “Il nostro export è cresciuto del 10% sul 2010 soprattutto nei mercati in cui siamo più radicati: Germania, Stati Uniti, Canada, Brasile, Giappone e Russia”, racconta il dg. “All’estero cerchiamo di costruire una storia intorno ai nostri marchi e di far apprezzare i nostri prodotti, senza dare al consuma- tare quello che al momento chiede e senza adattare la produzione al mercati di riferimento. Questo è secondo noi il modo migliore per rappresentare la Sicilia e il suo territorio Oltreconfine”. La promozione passa oltre che dal web, un nuovo portale internet è in arrivo in questi giorni, dalla spinta verso l’enoturismo. “Abbiamo investito in una nuova sala degustazioni: uno spazio di 300 metri quadrati limitato da una quinta di botti di rovere ricavato da una delle navate in tufo delle Cantine Florio. Lo spazio è suggestivo, in questa sala-mosaico dove sono passati Garibaldi, Mussolini e Presidenti della Repubblica, organizziamo degustazioni e percorsi esperienziali per esaltare i nostri prodotti siciliani. E non escludiamo un progetto più ampio per richiamare appassionati in azienda”.

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