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Italia Oggi

Il Diamant sul vino ... I tappi Diam seducono i big player ... I tappi Diam, in particolare quelli con il brevetto Diamant, stanno convincendo i produttori di vini di tutto il mondo. Da quelli dei paesi di lunga tradizione vitivinicola: Francia innanzitutto, che assorbe il 35% del miliardo di pezzi annui prodotti, ma anche Italia (20%) e Stati Uniti (10%), tre mercati in pieno sviluppo, a quelli del nuovo mondo: Argentina, che assorbe 50 mm pezzi, Cina, che sta incrementando gli acquisti a fronte di una superficie vitata ormai pari a quella francese, e resto del mondo (20%). E la progressione delle vendite negli ultimi sei anni è stata tale: +58% i volumi dei tappi per vini fermi (767 mm pezzi), +463% quelli per vini spumanti (152mln) e +38% quelli per i liquori (69 mm), che la francese Diam Bouchage (75 mm euro di fatturato nel 2011) ha in programma di realizzare un terzo impianto per raddoppiare i volumi produttivi a 2 mld di tappi l’anno. Entro pochi mesi l’azionista di riferimento, ossia la famiglia Hériard Dubreuil (proprietaria della Remy Martin), scioglierà le riserve circa la location del nuovo stabilimento, che affiancherà quelli di Céret, nella catalogna francese, e di San Vicente de Alcéntara, in Estremadura quasi al confine con il Portogallo, e darà il via ai lavori d’allestimento del nuovo stabilimento che richiederanno due anni di tempo e 30 mm euro d’investimento. “Il segreto del nostro successo”, dichiara a ItaliaOggi Dominique Tourneix, direttore generale di Diam Bouchage, “è l’affidabilità e qualità costante della nostra gamma di tappi, che pur essendo costituiti per l’80-85% da sughero, sono garantiti al 100% esenti da Tca. Affidabilità che s’abbina a una maggiore convenienza rispetto ai migliori tappi in sughero tradizionali, in particolare se confrontati con quelli a corpo unico (i prezzi dei tappi Diam sono compresi fra i 7 e i 40 cent, quelli dei tappi in sughero fra 1 cent e 2 euro a pezzo, ndr) e a un’omogeneità e permeabilità uniforme, dovuta alla tipologia di lavorazione”. Le caratteristiche delle chiusure Diam sono il frutto del particolare procedimento produttivo. Diam Bouchage, infatti, riduce il sughero in granella più o meno fine e di questa utilizza soltanto la parte più nobile (quella più leggera ed elastica). Questa è quindi sottoposta al trattamento di pulizia brevettato Diamant: all’interno di apposite autoclavi è purificata con C02 supercritica (a pressione di circa 100 bar e 40°C) così da estrarre le molecole sia di Tca che di altre sostanze che potrebbero alterare il gusto del vino. La granella così trattata è quindi mescolata con un legante sintetico (poliuretano) e con delle palline di nylon che nella fase di cottura e stampaggio di ciascun tappo s’espandono, ne aumentano la memoria meccanica e ne riducono la permeabilità. In funzione del dosaggio degli ingredienti, della dimensione della granella di sughero e della forma Diam Bouchage ottiene tappi indicati per vini fermi destinati a un invecchiamento più o meno prolungato (i Diam 2, 3, 5, 10 e il Diam 15 di prossima immissione sul mercato), per vini frizzanti (Mytik Diam Classic per champagne e spumanti di maggior pregio e Diam spumante per quelli più mass market) e Altop Diani per i liquori. Per mantenere il vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza in vista dello scadere del brevetto Diamant nel 2020, Diam Bouchage sta portando avanti un’intensa attività di ricerca per migliorare il processo produttivo e renderlo più sostenibile. “Stiamo studiando sia metodologie per incrementare il livello di sfruttamento del sughero”, racconta Tourneix. “Oggi infatti soltanto il 40% del sughero lavorato è utilizzabile nella produzione dei nostri tappi. Stiamo inoltre valutando la possibilità di sostituire il legante sintetico con uno d’Origine vegetale, ma che risulti altrettanto neutro”. E mentre la ricerca & sviluppo di Diam Bouchage studia sistemi per rimanere un passo avanti rispetto ai competitor, il commerciale va alla conquista di grandi marchi che, adottando i tappi Diam, possano stimolare altre aziende a fare altrettanto. Nel suo portafoglio clienti può già contare brand prestigiosi di vini fermi come Bouchard Père & Fils, Louis Jadot, Hugel e Baron Philippe de Rothschild in Francia e Antinori, Cavit ed Erste+Neue in Italia, Billecart Salmon, Mumm Perrier Jouet e Moet et Chandon fra i vini di champagne e Henessy, Remy Martin, Courvoisier, Diageo e Pernot-Ricard nei liquori.

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