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Italia Oggi

Il marchigiano dell’anno ... Ho fatto mia la battaglia di mio padre per riconoscere alla Vernaccia la Docg e proteggere il vitigno autoctono ... La vita di Mauro Quacquarini, titolare dell’azienda agricola Alberto Quacquarini e della Dolciaria … Tanti sforzi gli sono stati premiati. Proprio qualche giorno fa dall’Associazione italiana cultura e sport che lo ha eletto “Marchigiano dell’anno”. Il marchigiano in questione è Mauro Quacquarini, imprenditore che ha dedicato vent’anni della sua vita a nobilitare quel vino che, nella seconda metà del Novecento, riceveva gli elogi di uno scrittore sincero come Mario Soldati e cli un enologo non tenero come Luigi Veronelli. Un vino che solo negli anni Settanta, grazie all’iniziativa del padre Alberto, entrava nella denominazione d’origine controllata e nel 2004, grazie al suo impegno, si trasformava in Docg. L’amore per la Vernaccia cli Serrapetrona, piccolo tesoro dell’enologia marchigiana (anche per i limitati quantitativi prodotti) Mauro Quacquarini lo ha coltivato nell’azienda di famiglia Alberto Quacquarini osservando la battaglia del padre per poi farla sua, diventando successivamente presidente del Comitato di tutela della Vernaccia di Serrapetrona Docg, oltre che socio-fondatore dell’Istituto marchigiano di tutela vini nelle Marche. - Non c’è solo la Vernaccia però tiella storia imprenditoriale di Quacquarini. “Prima di entrare nell’azienda vitivinicola creai qualcosa di mio, con l’aiuto dei miei frateffi e di mio cognato”, spiega Quacquarini, “una produzione da un lato figlia del territorio dall’altro complementare all’attività di famiglia”. Appena ventenne, nel 1990, lasciata la scuola, Mauro fondò infatti la Dolciaria Quacquarini. Una realtà pensata in origine come costola della cantina. “Grazie allo spumante dolce avevamo un’importante clientela natalizia alla quale era interessante proporre dolci da ricorrenza”. E così che nacquero il torrone classico alla mandorla, secondo la tradizione di Camerino, i cioccolati, la biscotteria, i lievitati come le ciambelline alla vernaccia e successivamente il panettone alla vernaccia, uvetta e frutti di bosco. Nel ‘93 il giovane imprenditore prende anche le redini dell’azienda agricola, “80 ettari di terreno di cui 35 vitati a Vernaccia Nera impiegata per la produzione della Vernaccia di Serrapetrona Docg (amabile e secca) e del Serrapetrona Doc per una produzione totale di circa 140 mila bottiglie all’anno”. Una piccola realtà (seppur sia il maggior produttore di Serrapetrona Docg) che conta quattro dipendenti fissi più gli stagionali i quali, nel periodo della potatura, arrivano fino a trenta unità. Un’impresa che, nel cuore dell’alto Maceratese, ha fatto della Vernaccia una bandiera “tanto da arrivare a convincere gli altri produttori, bussando di porta in porta, a sottoscrivere il disciplinare prima d’origine controllata e poi d’origine controllata e garantita e successivamente a chiedere e ottenere la tutela del vitigno autoctono”.


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