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Italia Oggi

Pignoletto per due ... Caviro punta sul Doc nel 2014... Il consorzio commercializzerà il vino di Cavim... Nasce il progetto di collaborazione tra Cavim, Cantina Viticoltori Imolesi, specializzata nella produzione di Pignoletto, e il gruppo cooperativo Caviro, per estendere il potenziale di mercato di entrambe. “Abbiamo deciso l’attuazione di un piano che darà vita ad una vera e propria sinergia produttiva tra le due aziende”, spiega Carlo Dalmonte, presidente del consorzio Caviro. “La cantina, nostra socia storica e cooperativa di punta del sistema Confcooperative, ha un portafoglio di prodotti molto interessante ed è leader nella produzione di Pignoletto Doc e Igt”. L’accordo è di natura commerciale. “La maggiore collaborazione nasce per la valorizzazione del Pignoletto, un vino molto in crescita che adesso è nel nostro portafoglio di prodotti”, commenta l’enologo di Caviro, Giordano Zinzani. “Cavim fornirà il vino, noi lo commercializzeremo. Non c’è fusione, ognuno rimane con il proprio patrimonio e con i propri soci”. Cavim è una delle cantine più importanti nella vinificazione del Pignoletto, forte all’estero Germania in particolare, ma anche un bel mercato di vino sfuso per i clienti locali. “Ne produce circa 15 mila ettolitri all’anno. Oggi il Pignoletto è un vino diviso in tante denominazioni, ma dal 2014 c’è il progetto di farla diventare una Doc su tutto i territorio che unirà Emilia e Romagna. Ed è quindi pensabile che nei prossimi anni continui ad avere una sempre maggiore importanza”. Cavim conta 450 soci e un fatturato di circa 7,5 milioni di euro. “Questo progetto di integrazione, fortemente sostenuto da entrambi i consigli di amministrazione, sarà attivo già dalla prossima vendemmia”, commenta Giancarlo Bonetti, presidente Cavim. “Una sinergia che, grazie al sostegno del consorzio Caviro e ai soci dell’area Romagna, permetterà a Cavim di valorizzare ulteriormente i vitigni garantiti dalla filiera”. Caviro è un consorzio di 41 cantine associate e oltre 20 mila viticoltori su tutto il territorio italiano. I suoi marchi più famosi sono Tavernello, Castellino e Botte Buona. “Abbiamo una pro duzione di 195 milioni di litri di vino confezionato. L’export vale circa 40 milioni di euro sui quasi 300 di fatturato e i mercati di riferimento sono Germania e Inghilterra, anche se esportiamo in 40 Paesi, dal Giappone alla Cina, dalla Russia all’America”, continua Zinzani. Nel 2012 le esportazioni sono cresciute del 21% in valore, e il Tavernello continua a essere tra il quarto e il quinto posto tra i vini più venduti al mondo. Dati di crescita importanti, quelli all’estero tanto che Caviro si è dato l’obiettivo di arrivare, entro il 2015, ad un terzo di fatturato proveniente dalle esportazioni. Nel 2012 aveva allargato la propria offerta commerciale con l’acquisizione della società Dallevigne, titolare dei marchi Leonardo Da Vinci e Cantina di Montalcino che ha consentito l’ingresso di Caviro nel segmento di mercato dei vini Superpremium. Acquisizioni e aggregazioni, previste anche quest’anno, sono alla base della strategia del gruppo che punta alla razionalizzazione e concentrazione dell’offerta per rispondere alle richieste del mercato.

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