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Italia Oggi

E c’è un robot francese che pota le viti ... Intelligenza artificiale (AI) in agricoltura? Sì, grazie. Se la popolazione mondiale aumenta ed è necessario trovare nuovi modi per produrre cibo, le macchine possono aiutare e tanto. Lo spiega in questi giorni l’esperto di robotica Antonio Espingardeiro sulle pagine del portale indiano Ciol. com: “AI e image processing potranno permettere a trattori autonomi di lavorare instancabilmente sui campo svolgendo compiti come moderare le percentuali di acqua, fertilizzanti o pesticidi”. E ancora: “La semina o l’irrigazione potrebbero diventare procedure di routine per veicoli agricoli autonomi. E così l’uso di droni per controlli e trattamenti diverrà una realtà nel futuro”. Questo abbatterà i costi delle lavorazioni agricole e del cibo. Una delle prime applicazioni dell’Al è il robot sviluppato dalla francese Wall-Ye (wallye.com), testato di recente tra i vigneti della Borgogna. La macchina, alta appena mezzo metro, è alimentata da un pannello solare e dispone di due forbici (o altri attrezzi secondo la lavorazione da effettuare) manovrate da braccia robotizzate. Con la sua intelligenza artificiale raccoglie tutti i dati sul terreno e opera secondo quanto programmato dal viticultore: la mappa catastale in memoria e il Gps gli permettono di muoversi tra i filari, mentre sensori, fotocamere e strumenti di misura registrano tutti i dati in memoria sui vitigni e la loro posizione, monitorando anche lo stato di salute delle piante. Uno dei lavori che può fare, ad esempio, è la potatura o la spollonatura delle viti. Rubarlo è teoricamente impossibile: portato su un terreno che non conosce il robot non si avvia, diventando di fatto inutile. Ma non c’è solo l’iniziativa privata. L’Unione Europea sta spingendo sulla robotica in agricoltura grazie al programma Crops, che dal laboratori olandesi sta preparando nuove macchine in grado di aiutare il contadino riducendo drasticamente la necessità di manodopera. Il progetto è partito nel 2010 e ha una durata di quattro anni: si propone di sviluppare know how per la costituzione di una piattaforma altamente configurabile che utilizzi strumenti in grado di manipolare il raccolto, oltre ad apparecchiature intelligenti (sensori, irrigatori, trince) facili da installare e in grado di adattarsi a nuovi compiti e condizioni. Tra gli ambienti nel mirino di Crops serre, frutteti e vigneti di alta qualità dove le macchine sapranno riconoscere l’uva o la frutta matura e raccoglierla delicatamente. Il 2013 ha visto i primi test in serra di una piattaforma in grado di irrorare i vitigni.

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