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Italia Oggi

Insegno il vino ai cinesi ... Seminari a Shanghai e Hong Kong per il produttore di Prosecco ... Bisol in cattedra per spiegare il made in Italy ... Recuperare terreno rispetto alla Francia e imporsi sul mercato della Cina. Con questo spirito, e per la prima volta di un italiano, Gianiuca Bisol produttore di Prosecco, sale in cattedra per insegnare ai cinesi il valore del vino italiano. “L’Italia ha grandi potenzialità, è incomprensibile che sia indietro. Ma nell’immaginario del consumatore cinese non siamo riusciti a far capire che l’Italia è un grande produttore di vino, come è riuscita a fare, invece, la Francia”. Bisol, un fatturato di oltre 15 milioni di euro con oltre il 50% di export in 61 Paesi e quote importanti nel Far East asiatico dove ha chiuso il 2012 con un incremento del 119,85% sull’anno precedente, spiega il significato di vino italiano e di Prosecco. Lo ha fatto ieri e lo farà domani in due seminari organizzati da Awsec (Asia Wine Service and Education Centre) a Shanghai e Hong Kong e rivolti a giornalisti, operatori di settore, studenti, appassionati ed opinion leader del mondo vino. “Dobbiamo ripartire dalle basi, dalla formazione, insegnare il valore dell’Italia. Dobbiamo cercare di entusiasmare i consumatori che non sono quelli europei o statunitensi”. Informare ed educare, è la base dalla quale devono ripartire gli italiani. “Ai cinesi va spiegata la storia e la tradizione del vino italiano, affascinarli con i l’abbinamento tra produzione e paesaggio, solleticare il desiderio di venire in Italia, fargli sognare l’Italia mentre hanno in mano un bicchiere di vino”. Il gusto dei cinesi per il vino è molto semplice, “vogliono sapori morbidi, rotondi, un vino non spigoloso, come Prosecco e Asti che hanno grande successo. Se è vero che siamo indietro rispetto alla Francia che ha superato il 50% della quota estera in un mercato dominato dalla produzione interna, negli spumanti battiamo i francesi. Nei primi sei mesi del 2013 abbiamo importato un milione e 900 mila litri contro il milione dei “cugini””. Adesso per cercare di recuperare, la Francia inizierà con le promozioni. “Quando fanno le promozioni la marginalità è molto bassa. Il 50% dello Champagne si vende nei night club dove scorre a fiumi, ma dove le bottiglie hanno prezzi anche di 9 euro, molto bassi”. Il consiglio che si sente di dare Gianluca Bisol è uno e semplice, prendere l’aereo e esserci. “Non serve a niente andarci una volta all’anno, fare un evento e non farsi vedere più. Dobbiamo esserci tutti i mesi altrimenti sono soldi buttati via”. E chiude con un invito al governo. “Paesi come Cile e Svizzera hanno stretto accordi bilaterali per la riduzione dei dazi. E il Cile è davanti a noi nelle vendite”.

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