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Italia Oggi

La Cina apre ai vini europei ... Pechino ha chiuso l’indagine anti dumping e anti sussidi ... I produttori vitivinicoli europei brindano alla fine dell’indagine anti dumping
e anti sussidio delle autorità cinesi sulle esportazioni divino dall’Ue al Paese del Dragone. Un’investigazione, quella della Repubblica popolare, aperta nel luglio 2013 e interpretata da più parti come un atto di rappresaglia contro un’iniziativa analoga lanciata qualche mese prima dalla Commissione Ue sui pannelli solari, culminata nell’imposizione di dazi supplementari sui moduli cinesi. Altre dispute erano seguite, anche su componenti dell’industria fotovoltaica. Ma trovata una soluzione “amichevole” per la controversia sui pannelli, la Cina non aveva chiuso la procedura sul vino Ue, che per mesi è stata la classica spada dì Damocle sugli esportatori francesi, spagnoli e italiani. Anche se ufficialmente la fine della vicenda si deve a un accordo tra
le industrie del vino delle due parti, senza “coinvolgimento diretto” della Commissione Ue e del governo cinese, la tempistica dell’annuncio racconta del riavvicinamento tra Bruxelles e Pechino dopo mesi di tensioni commerciali, a pochi giorni dal tour europeo del presidente della RPC Xi Jinping, in programmala prossima settimana. “Dal momento che attraverso il dialogo e la consultazione”, ha detto il ministro del commercio cinese Gao Hucheng, “si è giunti a una risoluzione della controversia sui pannelli solari, la Cina e l’Europa erano sulla pista giusta per affrontare tutte le altre frizioni sul fronte commerciale”. “Dopo l’accordo recente sul caso del polislicio (componente dell’industria fotovoltaica, ndr) questo è un nuovo positivo sviluppo che rafforzerà le relazioni bilaterali”,è stato il commento del commissario Ue al commercio Karel De Gueht. L’unica disputa ancora irrisolta tra Cina e Ue riguarda le telecomunicazioni. Il memorandum di intesa firmato dalla Confederazione europea delle imprese del vino (Ceev) e dalla controparte cinese (Cada) è frutto di un confronto iniziato a novembre 2013. L’accordo prevede il ritiro da parte della Cada del reclamo da cui è partita l’indagine per export sotto- coste del vino Ue e l’inizio di un periodo di due anni di mutua cooperazione. L’impegno degli europei è di fornire assistenza tecnica ai produttori cinesi in vigna e in cantina, mentre a questi spetterà sostenere il consumo e la cultura del vino Ue nella Repubblica Popolare. “Grande soddisfazione” per l’accordo è stata espressa dal ministro all’agricoltura Maurizio Martina. L’export divino Ue in Cina è in crescita esponenziale. Nel 2012 valeva 764 milioni di euro, con la Francia apripista grazie a una quota del 71% (5’46 milioni), seguita da Spagna (11,7%, 89 milioni) e dall’Italia (10,1%, 77 milioni). Nel 2013, però, la tendenza ha premiato il prodotto nazionale. Mentre l’export francese ha fatto segnare il segno meno, i vini della Penisola hanno guadagnato il 9% in volume con prezzi al litro cresciuti del 50% rispetto al 2012.

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