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Italia Oggi

Registri vinicoli solo su Internet ... Dal 2016 due vie per accedere al sistema e inserire i dati ... Verso la dematerializzazione dei registri vitivinicoli. La prima bozza del testo del decreto ministeriale che entrerà a regime
a gennaio 2016 per mandare in
pensione i registri cartacei, è
stata discussa con le organizzazioni della filiera del vino. Nella
bozza preparata dall’Ispettorato controllo qualità (Icq) per il
Mipaaf, che riprende quando
previsto dal piano “Campolibero”, si introducono elementi
innovativi. Due le modalità
previste di accesso ai registri
informatici: una on line e una
web service. Con quella online
l’operatore, con account e password, accede all’applicativo; il
registro telematico sarà creato
attraverso la società Sia, controllata da Agea, sul sistema
informativo nazionale agricolo
Sian. Sarà qui che si immette
ranno i dati. Con la modalità
web service, invece, le imprese
che hanno già una tenuta informatica dei dati potranno scaricarli direttamente dal proprio
sistema sul Sian. Queste
novità presentano qualche criticità. Secondo le organizzazioni dei viticoltori,
senza i necessari correttivi
si corre il rischio di complicare il sistema, invece di semplificarlo. “Prima di tutto
chiediamo un anno
di sperimentazione, perché ogni azienda lo provi
e lo verifichi e
abbia il modo di
fare suggerimenti. Così quando il sistema entrerà in vigore, funzionerà. Un anno di prova è fondamentale”, commenta Domenico Zonin, presidente di Uiv. “Come tutto il cartaceo anche quello del nostro settore è più
oneroso, pesante, sono sempre
molti i documenti da spedire a
chi fa i controlli. Che poi devono essere tenuti in archivio per tanti armi. Con il nuovo sistema
invece, per fare i controlli basta collegarsi al sistema senza andare
in azienda, se non quando
necessario, senza essere invasivi e senza appesantire il lavoro dei produttori”. È Sandro Boscaini presidente di Federvini a entrare più nel dettaglio tecnico della bozza di decreto. “Un aspetto fondamentale riguarda il fatto se le procedure già in atto saranno recepite o se si dovrà passare subito al Sian, la piattaforma di Ismea. La compatibilità tra i registri elettronici già usati da molte” aziende, che hanno effettuato fior di investimenti per informatizzare le loro
procedure, e il Sian è fondamentale”. Altro aspetto che Boscaini ritiene importante da sottolineare è la denominazione di un vino. “C’è da definire meglio il concetto di denominazione del prodotto soprattutto la dove i disciplinari danno più nomi per lo stesso vino, definizione che invece dovrebbe essere unificata con il telematico”. E poi ci sono altri aspetti non certo secondari. Come “avere tempi più ampi per la correzione, mantenere gli stessi criteri del cartaceo per i piccoli produttori, quelli sotto i mille ettolitri, come i 30 giorni di tempo per effettuare le registrazioni”. Gabriele Castelli, del settore vino di Fedagri-Confcooperative punta sui tempi e sulla fase di sperimentazione. “Chiediamo termini di registrazione più ampi rispetto a un giorno per registrare le entrate, tre per le uscite e sette per le correzioni. Tempi più ragionevoli all’interno dei 30 che dà il regolamento comunitario. Deve essere data la possibilità agli operatori di poter lavorare in maniera più agevole in periodi critici come la vendemmia”. E poi c’è il rodaggio. “La sperimentazione è importante per tarare il sistema da parte di chi lo usa, che ci deve prendere la mano, e di chi lo gestisce. Fare in modo che a gennaio 2016 sia un sistema valido e che funzioni”.

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