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Italia Oggi

Cdp investirà nel Vinitaly. Danese capo di Veronafiere ... Maurizio Danese, vicepresidente Confcommercio è il nuovo presidente del cda dell’Ente autonomo Fiere di Verona Prende il posto di Ettore meno. Carlo Alberto Morari invece è il nuovo presidente del Collegio dei revisori dei conti. Ieri il sindaco veronese, Flavio Tosi, ha firmato il decreto di nomina poche ore prima che si riunissero cda e assemblea dei soci, che ha ratificato la nomina di Danese. Piuttosto irrituale. Nel prossimo cda si discuterà invece la nomina dei due vicepresidenti. Papabili: Claudio Valente, presidente provinciale Coldiretti, in qualità di vicepresidente vicario, e Guidalberto di Canossa, indicato da Cariverona All’ordine del giorno dell’assemblea anche il via libera all’ingresso di Cassa depositi e prestiti nel Vinitaly, con un massiccio investimento, probabilmente da 100 mln di euro, in una newco di cui Veronafiere avrebbe la maggioranza. L’operazione della Cdp avverrebbe tramite la controllata Simest Gli strumenti con cui verrebbe finanziata l’operazione sono il Fondo strategico italiano (Fsi) e l’Isa spa, l’istituto di sviluppo agroalimentare controllato al 100% dal ministero delle politiche agricole, che a fine giugno hanno siglato un memorandum d’intesa per
la promozione e lo sviluppo di attività di co-investimento in campo agroalimentare. Il comparto alimentare genera infatti valore per 260 miliardi di euro l’anno, contribuisce al 17% del Pil italiano e occupa 3,3 mln di addetti pari al 13% circa dell’occupazione del paese. Di più: nel 2014 questo comparto ha esportato per 34 mid. Il rafforzamento dei Vinitaly si inserisce in questo quadro e consentirebbe alla nota rassegna vinicola di contendere la leadership globale del settore, aumentando la sua capacità competitiva nei confronti della bordolese Vinexpo e della teutonica ProWein. Caposaldo dell’accordo: il mantenimento in capo a Fiera di Verona della maggioranza della newco, per consentire il proseguimento del Vinitaly a Verona e il rafforzamento dei Vinitaly tour nei mercati più rilevanti. L’eccellenza del made in Italy agroalimentare è ormai riconosciuta global mente. Il country brand index score di Future Brands colloca l’Italia al primo posto nella categoria food. Dunque, il Fsi può finanziare una maggiore internazionalizzazione del brand Vinitaly, ormai riconosciuto a livello mondiale.

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