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Italia Oggi

La Germania attrae i calici ... È maturo, difficile e con molteplici canali distributivi. Eppure ancora di grande interesse. Parliamo del mercato tedesco
che per il vino italiano rappresenta il secondo sbocco a livello di export (dopo quello degli Usa) con circa 5,8 milioni di ettolitri per quasi 1 miliardo di euro (959 milioni) all’anno. “La Germania rimane un mercato molto attraente”, ha spiegato al wine2wine di Verona Hermann Pili, caporedattore di Weinwirtschaft, una tra le più autorevoli riviste tedesche per gli operatori del settore vini colo, “seppure molto competitivo sulla qualità, il prezzo e le promozioni, perché i suoi consumatori sono sempre più open-mind rispetto ai vini provenienti da tutto il mondo, sono orientati ai prodotti di qualità, ma anche perché non ci sono tasse sui vini, che sono assoggettati solo al 19% di Iva”. Il
27% del valore di mercato in terra teutonica è appannaggio di consumatori che acquistano 8 bottiglie su 10 nei wine shop (sui quali secondo Pilz si dovrebbe puntare), seguiti con il 24% da chi compra direttamente dal produttore mentre solo il 10% lofa nei supermercati, l’8% nei negozi alimentari e un altro 8% nei discount, canale che aumenta di importanza con il diminuire degli anni.

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