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Italia Oggi

Vino, registri web ancora al palo … Il direttore Agea, Papa Pagliardini, svela performance e sofferenze nell’erogazione degli aiuti... Neppure un terzo delle imprese obbligate è in regola... Nonostante la proroga di un mese, in scadenza al 30 giugno 2017, neppure un terzo delle aziende vinicole obbligate alla tenuta del registro telematico del vino detiene un proprio registro online. Eppure quasi tutte le imprese obbligate (17 mila su 19 mila complessive) si sono iscritte al Sian e sono già abilitate alla loro tenuta. Lo svela a ItaliaOggi Gabriele Papa Pagliardini, direttore dell’Agea, l’Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura, che annuncia: “Una volta che il sistema sarà in porto l’Italia potrà contare su un sistema di etichettatura e tracciabilità telematica dei vini, alternativo a quello delle fascette e molto più spendibile in termini commerciali sui mercati internazionali”. Con ItaliaOggi Papa Pagliardini fa anche il punto sulle performance del sistema da lui gestito, sviscerandone anche le criticità. Quindi, conferma: “Agecontrol spa sarà incorporata in Agea”.

Domanda. Avete annunciato il superamento del 75% di domande grafiche fissato dai regolamenti Ue entro il termine di presentazione della domanda unica Pac. E che Agea e Arcea, l’ente pagatore della regione Calabria, hanno raggiunto il 78% per un totale di 4,700 mln di ettari. Questo cosa comporterà?

Risposta. Stiamo cambiando il modo con cui si presentano le domande. Fino al 2017 le istanze venivano presentate con modalità alfanumerica. Che significa un’elencazione delle particelle catastali (in proprietà o conduzione) con le diverse modalità di utilizzo colturale. Adesso la modalità è grafica: l’agricoltore disegna la sua azienda come fosse un poligono, come se stesse facendo la piantina della casa. In base alla piantina si ha la geografia dei diversi aiuti a cui l’agricoltore ha diritto. Poi, c’è un secondo obiettivo: aver risparmiato all’Italia una correzione finanziaria, proporzionale alla quota di mancato raggiungimento degli obiettivi nel passaggio da modalità alfanumerica a grafica. Questo passaggio, per il 2017, era fissato al 75% delle domande e, nel 2018, sarà al 100% del cambiamento del sistema.

D. Nei giorni scorsi ha annunciato che, a partire da ottobre di quest’anno, Agea erogherà gli anticipi Pac 2017. E che sul Psr 2015 entro luglio avrete le procedure per gestire il 98% delle domande, mentre a settembre potrete trattare il 97% delle 153 mila domande del Psr 2016. Perché questi ritardi su più annualità?

R. Siamo nella fase di avvio della nuova programmazione comunitaria, 2014/2020 partita in ritardo già dalla Commissione Ue, che ha predisposto gli atti regolamentari in tempi non compatibili per far partire la programmazione di spesa dal 2014. Così, si è dovuto rivedere in sede Ue il quadro finanziario pluriennale, per spostare le risorse di competenza del 2014 negli anni residui. Va anche detto che la fase di avvio di ogni programmazione, di norma, sconta ritardi. Anche per motivi comprensibili: tutti i Psr, in Italia sono uno per regione, sono stati approvati entro dicembre 2015. E solo alcuni avevano attivato le misure a superficie per il 2015, credo fossero otto regioni gestite da Agea. Le altre sono partite dal 2016.

D. Sì, ma non basta.

R. C’è anche un problema legato al cambiamento delle norme Ue. Le regole d’istruttoria delle domande di sostegno, prima, e di pagamento, poi, erano conosciute al momento del via libera ai programmi. Oggi, invece, queste sono in parte nei programmi (quelle strategiche) e in parte nei bandi (quelle attuative). Così, per predisporre i programmi informatici di pagamento, Agea ha dovuto attendere l’emanazione dei bandi regionali.

D. E poi?

R. E poi si sono aggiunti altri tre aggravi di procedure. In primis, l’obbligo per l’organismo pagatore di certificare le modalità e i sistemi di controllo delle misure stabilite dalle regioni. Poi, sino al 31/12/2015, Agea è stata totalmente impegnata a evitare il disimpegno dei fondi Pac della precedente programmazione di spesa, la 2007/2013. Infine, si è dovuta dare priorità nei pagamenti delle misure Pac rivolte alle aree terremotate.

D. Finita qui?

R. In verità no, ci sono state anche le procedure concorsuali che hanno interessato due delle software house impegnate nella produzione e gestione del sistema informativo necessario a eseguire i pagamenti. Per questo, il recupero dei ritardi sui pagamenti delle domande Psr maturate è un risultato importante, frutto di un piano di rientro che ho richiesto e ottenuto dal Sin Rti. Tenga conto che sui Psr sono state presentate 190 mila domande totali per il 2015/16.

D. Sì, ma in Italia vengono presentate circa un mln di domande uniche di pagamento. L’equivalente del numero di domande gestite da Francia, Germania, Regno Unito, Portogallo, Paesi Bassi, Danimarca e Belgio. Perché in Italia se ne fanno così tante?

R. Basta un dato per capire: in Francia ci sono 450 mila aziende con estensione media di 30 - 35 ettari, mentre in Italia ce ne sono un milione con una estensione media di 10 ettari. Più aziende, più domande uniche. Inoltre, la morfologia del territorio e la diversificazione produttiva che esiste in Italia non esiste altrove. Una domanda in Italia contiene anche cinque - sei tipologie diverse di produzione.

D. Allora, facciamo un riassunto della situazione pagamenti.

R. Per le misure a superficie il 98% delle domande del 2015 vedrà l’istruttoria completata entro luglio 2017. Le 150 mila domande del 2016, invece, vedranno il completamento delle istruttorie per settembre. Per le assicurazioni, abbiamo aperto il 2015 e il 2016 e contiamo di ultimare i pagamenti di queste due annualità entro fine dicembre 2017.

D. Senta, però. Ciclicamente si sollevano polemiche nelle procedure di pagamento Agea; oltre ai problemi reali ci sono anche proteste strumentali, figlie delle campagne elettorali?

R. Posso dire che sui territori è piuttosto difficile spiegare le difficoltà tecniche di cui abbiamo parlato, sia da parte della classe politica sia da parte delle organizzazioni professionali. I ritardi del sistema ci sono e li stiamo recuperando, ma Agea è sempre colpevole per definizione, essendo l’ultimo anello del processo di erogazione delle risorse pubbliche e scontando tutto quello che sta a monte. Per esempio, i ritardi nella fase di istruttoria da parte delle regioni. Vede: il punto di caduta è quando l’agricoltore viene pagato. Tutto ciò che sta a monte, agli occhi degli agricoltori, non conta.

D. Il sistema Agea - Sin è chiamato alla gestione dei nuovi registri vinicoli telematici, per cui è stata concessa una proroga. Come procede il sistema e a quando il passaggio definitivo?

R. Ad oggi abbiamo circa 19 mila aziende obbligate alla tenuta del registro telematico; di queste circa 17 mila si sono iscritte al Sian e sono abilitate alla tenuta. E tra queste più di 6.000 tengono già i registri. La proroga al 30 giugno però è stata stabilita dal Mipaaf. E questa non dipende da Agea, come non dipende neppure un’ulteriore proroga Al momento, va detto, non ci sono sanzioni, ma è consentita una coabitazione tra registri telematici e cartacei.

D. Ma perché dovrebbe essere conveniente per il sistema vino passare all’online?

R. La tenuta del sistema telematico non introduce nuovi obblighi, ma agevola le imprese nell’osservanza di obblighi che già esistono, solo in forma dematerializzata. Una volta completato il processo, le produzioni risulteranno garantite con certezza da una filiera interamente tracciata online. E questo darà molta forza in fase di commercializzazione delle produzioni sui mercati internazionali. Tanto è vero che il Mipaaf, disponendo di tutte queste info telematiche, sta lavorando a un sistema di certificazione alternativo a quello delle fascette, che potrà essere più forte dal punto di vista della tracciabilità. In quanto conterà su dati validati dal sistema Agea coi registri online e sui controlli Icqrf

D. Una bozza di dlgs inviata dal Mipaaf al vaglio delle regioni prevede la definitiva incorporazione in Agea di Agecontrol. Che ne pensa?

R È prevista dalla legge delega, il Collegato agricolo (n. 154/2016, art. 15), all’esito di una procedura di selezione. È una soluzione che razionalizza il sistema dei controlli e concede ad Agea la possibilità di rafforzare la sua struttura amministrativa. Negli ultimi nove anni Agea ha subito un taglio di risorse dallo stato di 100 mln di euro. Cento persone sono sparite dalla pianta organica.

D. Capitolo assegnazione del bando di gestione e sviluppo del Sistema informativo agricolo nazionale. Quante le gare e quante le offerte presentate?

R. La vecchia gara era un lotto unico, per 9 anni di appalto. Stavolta ci sono 4 gare differenti, con 4 importi differenti, per 4 tipologie di servizi differenti, a garanzia di una pluralità di offerte sui diversi servizi. In totale, su tutti e quattro i lotti sono state presentate 12 offerte. Abbiamo richiesto a Consip un’anticipazione dei tempi di conclusione delle procedure di affidamento definitivo delle gare, ad oggi stimata per gennaio 2018.

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