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ItaliaOggi

La Thailandia è a tavola in Italia … L’ente del turismo asiatico promuove i suoi piatti tipici e cerca l’abbinamento coi vini tricolore... Gambero Rosso prepara il Dizionario italo-cinese del vino... L’Italia sostiene l’export dei suoi vini, abbinandoli direttamente a tavola, etichetta per etichetta, con i piatti delle varie tradizioni culinarie straniere, dall’Asia fino all’America. In parallelo alcune nazioni extra Ue hanno iniziato ad aprire maggiormente la loro tradizione agli italiani, proponendo loro ricette, ingredienti tipici e soprattutto un modo di cucinarli che incontri il gusto dei consumatori tricolore. Dallo scambio di queste culture differenti è nato l’incontro, ieri a Milano, con la Thailandia, desiderosa di “portare gli italiani dentro la cultura thai per poterla conoscere meglio e consolidare lo scambio tra i due paesi”, ha spiegato a ItaliaOggi Mario Degl’Innocenti, marketing officer dell’Ufficio del turismo della Thailandia (già tra le principali mete degli italiani). “Senza dimenticare che le erbe e le spezie thai hanno anche proprietà salutari, come il Kaffir lime o lo zucchero di palma”. Per accompagnare con vino made in Italy gli spiedini di pollo marinato ai ferri, insaporiti con salsa di arachidi e cetriolo, oppure l’insalata di papaya verde con peperoncini, lime e salsa di pesce ci ha pensato il Gambero Rosso, piattaforma specializzata in contenuti, formazione, promozione e consulenza nel settore del Wine travel food italiano, quotata all’Aim Italia e controllata da Class Editori. Gambero Rosso replica oggi l’evento a Torino e, in un’ottica di valorizzazione e protezione delle etichette italiane oltreconfine, sta preparando assieme all’Istituto culturale Confucio la pubblicazione di un Dizionario italo-cinese del vino. Abbinare il gusto tricolore a sapori non usuali per gli europei non è, comunque, così facile. “Difficoltà che si riscontra con cucine complesse proprio come quella thailandese”, ha sottolineato Piera Genta, assaggiatore esperto Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori di vino) nonché docente della Gambero Rosso Academy. “Oltre ai sapori meno conosciuti, bisogna prestare attenzione al numero di piatti che compongono un pasto. Se sono numerosi, occorre trovare un vino che, da solo, funga da trait d’union”. Un consiglio? “Due”, ha risposto Genta. “Il primo è che un abbinamento è sempre possibile. Il secondo è, in caso di indecisione, optare per le bollicine. Sono come un tubino nero per l’abbigliamento delle signore: vanno sempre bene”. Oltre alla Thailandia, Gambero Rosso ha già fatto rotta in Perù e Cina con iniziative analoghe. Nel mirino però c’è tutta l’Asia. Intanto, ieri sera a Milano, sono stati serviti tra gli altri un Collio Pinot Grigio 2016 e un Sicilia Grillo Bianco Maggiore 2015. Eppure mischiare sapori stranieri con quelli della cucina italiana, ritenuta tra le più importanti al mondo, non può sembrare ad alcuni come unire sacro e profano? “La bontà dei nostri progetti è proprio quello di voler procedere in partnership, insieme”, ha concluso Degl’Innocenti. Tra l’altro, ecco perché “organizziamo serate in cui viene mostrato come cucinare un piatto thai, grazie alla dimostrazione di chef thailandese selezionati, ma poi viene premiato il partecipante italiano che meglio ha saputo riprodurre il piatto e interpretarlo in salsa tricolore”.

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