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ItaliaOggi

Donnafugata investe sull’export…Punta al 40% dei ricavi. 25 min per infrastrutture e vigneti … Donnafugata chiude un buon 2023 e destina 25 milioni in 4 anni per lo sviluppo delle infrastrutture e dei vigneti. L’obiettivo è favorire la crescita spingendo l'export dal 25 al 40% del giro d’affari. La famiglia Rallo, che controlla la cantina di Marsala, ha appena approvato il bilancio che segna ricavi per 36,3 mln di euro (+4%), un Ebitda di 8,5 min (-1,1%) e un utile di 4,5 mln (-11%). A parte l’aumento del fatturato, tutti gli altri parametri sono in calo rispetto all’eccezionale 2022, ma i risultati (comunque di ottimo livello) sono stati conseguiti in un anno difficile per tutta l’industria del vino. Il margine, sebbene in erosione (dal 24,6% al 23,4%), rimane ben al di sopra del 20% e con un fatturato che negli ultimi cinque anni è balzato dell'81%, con nel mezzo la pandemia. Sul bilancio 2023 hanno inciso il maggior costo dei servizi e del personale per l’inserimento di nuovi profili nelle aree marketing, commerciale e amministrativo. La strutturazione della prima linea è fondamentale per la crescita. La posizione finanziaria netta è di circa 12 min ma il patrimonio netto supera i 41 min. L’azienda, guidata da Josè e Antonio Rallo, conta sulle cantine storiche di Marsala e le tenute (con vinificazione e vigneti per 488 ettari) tra Contessa Entellina, Pantelleria, Etna e Vittoria. Donnafugata produce 3,8 mln di bottiglie e si distingue per le piccole produzioni. I suoi vini icona, il vino rosso “Mille e una Notte” della tenuta di Contessa Entellina e il “Ben Ryé” passito di Pantelleria, sono stati inseriti nella World’s best sommelier selection. Diversi altri vini di Donnafugata hanno ottenuto recensioni molto positive. Nella scorsa vendemmia le tenute dei Rallo hanno accusato un calo produttivo del 16%, migliore del dato nazionale -23%. Quale il trend del 2024? “È stato rallentato da una Pasqua molto bassa”, risponde il ceo Antonio Rallo. “Diversi ristoranti non erano ancora operativi e questo ha penalizzato il mercato italiano. L’estero invece è rimasto vivace e, alla fine, abbiamo pareggiato i conti. Ciò non dispiace perché l’ultima vendemmia è stata scarsa”. E nel 2024 in Sicilia il nemico principale sarà la carenza d’acqua. “La scorsa settima abbiamo avuto, per fortuna, due giorni piovosi che equivalgono al 6-7% delle precipitazioni annue. Tuttavia, eravamo al -50% della piovosità dell’annata agraria e la situazione rimane difficile, specie in questa fase quando le vigne iniziano a correre. Alla fine, ci aspettiamo un’annata non molto generosa”. Donnafugata ha varato il programma Rigenerazione vitivinicola: 25 mln di investimenti in 4/5 anni. “Oggi i tempi tecnici di realizzazione sono scesi a 3 anni e, se non ci saranno proroghe, siamo disponibili a realizzarlo anche in un triennio: abbiamo bisogno di ulteriori spazi per affinare i nostri vini in bottiglia, dobbiamo rinnovare gli impianti d’imbottigliamento a Marsala, i vigneti e il parco macchine in campagna”. Accanto ai rinnovi tecnologici c’è il rafforzamento manageriale. “Dopo la crescita agronomica ed enologica”, conclude Rallo, “c’era il rafforzamento delle competenze, anche in considerazione dell’aumento dei mercati. Un passo strategico se vogliamo portare l’export al 40% in 5 anni”.

 

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