Italiaoggi

Il Moscato d’Asti trova la quadra sulle uve ... Applicazione del blocage e dèblocage e accordo cui prezzo delle uve. A poche ore dalle vendemmia, ad Asti è stato trovato l’accordo sul prezzo delle uve Moscato. L’accordo prevede 95quintali di resa ettaro e un compenso di 106,5 euro al quintale, da cui saranno defalcati un contributo di I euro al quintale per il fondo di parte agricola costituito nel 2010 e un ulteriore contributo pari a I euro al quintale destinato ai Consorzio per le attività istituzionali di promozione e tutela. Novità assoluta l’introduzione del meccanismo del “blocage e dèblocage”, sul modello che i francesi attuano da sessant’anni. In pratica ci sono 5 quintali oltre i 95 che possono essere attivati in caso di necessità del mercato, previo parere vincolante di tutte le parti, industriali e agricoltori. Per Carlo Ricagni, vicepresidente regionale della Cia Piemonte che ha partecipato, anche per conto di Agrinsieme, alla riunione della commissione paritetica che ha prodotto l’accordo, “soltanto se la filiera è unita è possibile cogliere le opportunità che il mercato internazionale, nonostante la crisi, sembra poter offrire sia all’Asti Docg, sia al Moscato d’Asti Docg”. Ma per Francesco Giaquinta, direttore di Confagricoltura Asti, “siamo andati indietro, Il reddito agricolo risulta depauperato pesantemente. L’unico motivo per cui Confagricoltura ha firmato è la garanzia del ritiro delle uve”. Critica anche la posizione di Pietro Cirio, vicepresidente di Confagri moscato, “il risultato è un reddito inferiore per i viticoltori in un’annata che avrebbe garantito maggior reddito perla ripresa del mercato”. L’accordo, il più antico d’Italia nei settore, interessa 9 mila ettari di vigne e circa 4,500 aziende agricola La produzione di Asti Spumante e Moscato d’Asti Docg è di oltre 100 milioni di bottiglie l’anno, per l’80% esportate.