02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

“LA FRENATA DEI BORDEAUX NELLE GRANDI ASTE INTERNAZIONALI RAPPRESENTA L’OCCASIONE GIUSTA PER FAR CAPIRE AI COLLEZIONISTI LA GRANDEZZA DI ALTRI VINI, E ANCHE L’ITALIA PUÒ SFRUTTARE IL MOMENTO”. COSÌ DAVID ELSWOOD DELLA CELEBRE CASA D’ASTE CHRISTIE’S

Italia
Grande futuro per i vini italiani nelle aste

Quando si parla di aste di grandi vini, la regola, nel mondo, è il dominio dei migliori Chateau di Bordeaux. Ma le cose stanno lentamente cambiando. A spiegarlo a WineNews, proprio da Bordeaux, a Vinexpo, è David Elswood, responsabile dell’area vino della celebre casa d’aste Christie’s. “È un grande momento per le aste, perché la gente in tutto il mondo sta capendo quanti diversi e grandi vini ci sono. Bordeaux per noi è molto importante, ma lo stanno diventando sempre di più anche vini di altri Paesi, come Italia, Germania, Australia e così via”. E questo anche grazie ad un recupero di importanza del mercato dei collezionisti d’Europa e d’America, dopo anni in cui il riferimento indiscusso era diventata l’Asia, e la Cina in particolare, che avevano alzato a livelli altissimi le quotazioni, soprattutto per i Bordeaux. “Il mercato asiatico è stato incredibile negli ultimi 4-5 anni, ma come ogni altro mercato ora sta cominciando a rallentare e i mercati tradizionali, Europa e Usa stanno recuperando. E i cinesi stanno facendo un po’ marcia indietro sui vini di Bordeaux, cercano qualcosa di diverso, e la Borgogna sta diventando importante, per esempio, come l’Italia, e proprio nel 2013 faremo un’asta di solo vino italiano ad Hong Kong. Stiamo sfruttando il rallentamento dei vini di Bordeaux per introdurre altri vini. E per l’Italia puntiamo ancora sui Supertuscan, perché sono ancora la categoria più dinamica, e perché abbiamo visto che spesso sono il miglior vino per conquistare nuovi collezionisti, che poi si interessano anche a vini più particolari e legati a territori specifici”. Se dovesse puntare su due nomi del vino italiano, per il mercato delle aste? “Se dovessi scegliere un vino direi Masseto, che é un vino famoso, lo stile e il gusto sono graditi a chi già compra fine wine francesi o californiani. Se devo dire un produttore dico Angelo Gaja, perché ha una lunga tradizione, ma sta facendo anche cose moderne e innovative. Guardando al futuro penso che i grandi nomi diventeranno ancora più grandi, e magari arriverà qualche nuovo produttore alla ribalta, perché in 5 o 10 anni i vini italiani avranno una veloce espansione, anche tra i collezionisti asiatici, una volta che i grandi nomi avranno aperto la strada” ...

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli