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LOCKDOWN USA

La ristorazione Usa chiude i battenti, in allarme anche il vino made in Italy

Fabrizio Bindocci, presidente Consorzio Brunello: vicini ai nostri partner ma grande preoccupazione. 2.000 referenze di Brunello nei ristoranti di NY
CONSORZIO DEL BRUNELLO, CORONAVIRUS, FABRIZIO BINDOCCI, RISTORANTI, USA, Italia
Vino al Ristorante

Il vino italiano è in allarme per la chiusura dei ristoranti Usa a seguito delle nuove e più rigorose misure disposte da Donald Trump per contrastare l’emergenza sanitaria. Ad oggi sono già 19 gli Stati americani che, come in Italia, hanno scelto di difendersi dal Coronavirus chiudendo le attività di ristorazione, dove i prodotti agroalimentari ed i vini made in Italy sono assoluti protagonisti. Una scelta corretta ma che preoccupa i produttori del Belpaese, vista l’importanza del mercato a stelle e strisce.
“Siamo vicini agli amici statunitensi e consapevoli che la ripartenza ci vedrà in prima fila accanto a loro - spiega il presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci - alle giuste misure prese per contrastare l’emergenza da Coronavirus fa da contraltare una innegabile preoccupazione dei nostri produttori in chiave di mercato. Nel giro di pochi giorni si è infatti fermato il nostro maggiore canale di vendita, quello dell’horeca, nei 2 principali mercati mondiali: Usa e Italia infatti rappresentano in media il 60% delle vendite globali di Brunello”.
Secondo una recente indagine di Nomisma Wine Monitor su un campione di wine list di 350 ristoranti, nella sola città di New York il 30% delle referenze di vino rosso presenti in carta parla italiano e di queste un terzo sono toscani, con circa 2.000 referenze che arrivano direttamente da Montalcino, a un prezzo medio di 382 dollari. “Ora - conclude Bindocci - serve attendere, e il nostro vino lo sa fare, e osservare le regole, in attesa che la nostra annata 2015 possa riprendere quella corsa che prima dello stop si stava rivelando molto promettente, in particolare Oltreoceano”. Negli Usa quasi la metà dei consumi di vino italiano a valore passa dall’on-trade, per un equivalente di 800 milioni di euro. In generale la crescita import dei vini rossi italiani è stata del 20% negli ultimi 5 anni.

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