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IL BILANCIO DEI PRODUTTORI

La scommessa del Nizza Docg, che cresce nell’imbottigliato (+44,75% nel 2019) e in notorietà

I Produttori del Nizza: la conferma dalla vendemmia 2019, con la produzione oltre 632.500 bottiglie (+100% in pochi anni) con prezzi fino a 85 euro

Una scommessa, che, da quando è nata la Docg, non fa che confermarsi vincente. È quella del Nizza Docg, oggi Denominazione di punta del Monferrato, che, grazie alla vendemmia 2019, continua a crescere a doppia cifra nell’imbottigliato (+44,75% sul 2018), ma anche e soprattutto in notorietà, sull’onda del prestigioso riconoscimento del Nizza 2015 Cipressi, la “super Barbera” di Michele Chiarlo, ai vertici della “Top 100 Wines of 2018” di “Wine Enthusiast” (grazie alla scelta della wine critic Kerin O’Keefe, Italian editor), la classifica dei migliori assaggi del magazine americano. Nel 2019, secondo i dati dell’Associazione Produttori del Nizza (fonte Valoritalia), la produzione totale raggiunge le 632.536 bottiglie (37.116 di Barbera d’Asti Superiore Nizza Docg e 594.420 di Nizza Docg) ben 195.555 in più sul 2018.
La scommessa, è quella dell’Associazione Produttori del Nizza che dal 2002 si è posta come obiettivi dapprima la creazione di questa nuova Docg, e poi la sua valorizzazione che passa attraverso la valorizzazione di tutto il suo territorio. Da un’analisi più estesa, emerge infatti che dal 2016 al 2019 le performance sono andate a crescere in modo continuo e costante con un incremento del 100% sulle 315.472 bottiglie complessive del 2016. Un trend a iperbole in tre anni consecutivi, con l’imbottigliato che sale del +17% tra il 2016 e 2017, del +18% tra il 2017e il 2018 edel +44,75% nell’ultimo biennio. Risultati che, sottolinea Gianni Bertolino, alla guida dei Produttori, “sono il frutto di una grande sfida partita all’inizio del 2000 e che negli anni è stata accolta da un numero crescente di produttori (ad oggi sono oltre 60). I numeri che crescono danno la misura della fiducia che i produttori e i consumatori hanno nel progetto Nizza, un progetto vero di territorio”.
Ma a crescere è anche il prezzo medio, giustamente remunerativo per dare la possibilità ai produttori di reinvestire risorse maggiori nella propria attività. “In un mercato altamente competitivo e che richiede sempre più l’eccellenza - spiega Bertolino - è fondamentale migliorare la tecnologia di produzione, implementare la qualità e le condizioni lavorative oltre che sviluppare iniziative di marketing per la promozionare del territorio. Attualmente il prezzo medio delle bottiglie di Nizza Docg a scaffale in enoteca è di 22,30 euro con prezzi minimi intorno ai 10-13,00 euro e massimi che superano gli 85,00 euro (fonte: Enoteca Regionale di Nizza Monferrato). Valori che fino a non molti anni fa sembravano difficilmente raggiungibili in questa parte di Piemonte. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma questo valore si riverserà a catena su tutta la filiera. Si vedono già alcuni riscontri tangibili, per esempio il valore crescente dei vigneti”.
Un andamento positivo che si ripercuote sul territorio anche dal punto di vista turistico. Il Nizza Docg è molto apprezzato all’estero e non solo in Europa, ma anche oltreoceano e il mercato Usa è uno dei principali. Ciò comporta la generazione di un flusso di visite di turisti dall’estero che vogliono scoprire i luoghi della denominazione. Le bottiglie del Nizza Docg girano il mondo come ambasciatrici di un territorio dalle caratteristiche uniche attraendo un turismo legato al vino (complice un trend positivo mondiale) che cresce a ritmi sostenuti. “Il Nizza Docg rappresenta una Denominazione di riferimento anche per il valore che riesce ad esprimere. Il numero di bottiglie è importante ma la sua remuneratività, in un contesto produttivo fatto di tante piccole aziende, è fondamentale”, conclude la vice presidente dei Produttori Daniele Chiappone.

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