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La Stampa

Langhe e Roero del vino traslocano ancora alle Ogr … Quattromila buyer, ristoratori e importatori in arrivo da trenta Paesi degusteranno le ultime annate dei rossi più pregiati delle colline Unesco… e Langhe e i1 Roero del vino traslocano alle Ogr di Torino, dove domani e martedì va in scena Grandi Langhe 2024. Oltre quattromilabuyer, enotecari, ristoratori e importatori italiani e internazionali in arrivo da 30 Paesi potranno partecipare alla più grande degustazione dedicata alle denominazioni albesi e già questa sera saranno ospiti di un “welcome dinner” alle Gallerie d’Italia in piazza San Carlo, con la Mole Antonelliana eccezionalmente illuminata dai colori del vino, così come il castello di Barolo e la torre di Barbaresco. Il banco d’assaggio sarà dedicato alle nuove annate Barolo 2020, Barbaresco 2021, Roero 2021 e a tutte le principali denominazioni di Langhe e Roero: sono 300 le cantine del territorio che presenteranno le proprie etichette nei suggestivi spazi delle Officine Grandi Riparazioni, luogo strategicamente confermato per il terzo anno consecutivo, dopo l’ottimo debutto di due ardita. E proprio il grande successo di questo format potrebbe decretarne la fine già il prossimo anno, o meglio l’evoluzione. In tanti, infatti, chiedono di trasformare Grandi Langhe in Grande Piemonte, ospitando tutte le principali denominazioni regionali in una fiera di qualità per soli addetti ai lavori da far tremare il Vinitaly veronese, dove è sempre più difficile trovare spazio per far emergere le identità territoriali. “Credo che possa essere la logica trasformazione di questo progetto” ammette Matteo Ascheri, presidente del Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani che promuove la manifestazione insieme con il Consorzio tutela Roero. “Quando, quattro anni fa, proponemmo l’evento a Piemonte Land of Wine, il super consorzio che riunisce le diverse anime del vino piemontese, ce lo bocciarono. Così, decidemmo di proseguire in autonomia, ottenendo ottimi risultati. Ma ora lo scenario è cambiato e con qualche paletto ben saldo credo che i tempi siano maturi per una crescita”. Quali paletti? Ascheri non usa giri di parole: “Avendo creato noi questo format, mi sembra logico che dovremo mantenere il controllo, in sinergia con Piemonte Land. Non è una questione di gelosia, ma di praticità: noi siamo un’associazione di produttori che investe e agisce esclusivamente per il loro interesse, senza altri fini. Vogliamo tener fuori dall’evento la politica, i vari enti e carrozzoni, altrimenti si snatura tutto. Se ci sono le condizioni per garantire tutto ciò, ben venga l’allargamento”. Il format, per il presidente del Consorzio del Barolo e Barbaresco, è già pronto: “Grandi Langhe può diventare Grande Piemonte, accogliendo sotto un unico tetto Grande Roero, Grande Monferrato, Grande Gavi, Grande Nord Piemonte e tutte le aree vitivinicole che vorranno partecipare”. Le Ogr potrebbero diventare strette? “Già quest’anno abbiamo dovuto lasciar fuori una trentina di aziende. Ma ci sarebbe un secondo padiglione disponibile, occorre fare delle Valutazioni”. La data, invece, non dovrà cambiare. “È perfetta così: a inizio anno, distante dalle altre anteprime e dalla stagione delle grandi fiere internazionali”. Dopo le polemiche e gli attriti degli anni passati, Piemonte Land of Wine si è profondamente riformato e ora sembra pronto ad accogliere la sfida. Ne è convinto il neopresidente, Francesco Monchiero, ex presidente del Consorzio di tutela del Roero. “Grandi Langhe è una manifestazione in cui abbiamo sempre creduto e che ha dimostrato di avere un forte appeal tra gli addetti ai lavori di tutto il mondo — dice Monchiero -. Credo che i tempi siano maturi per far crescere su questa scia l’identità di tutto il vino piemontese, con un evento a Torino di grande respiro e qualità. Siamo pronti a lavorare insieme”. Intanto, anche quest'anno Grandi Langhe tenderà la mano ad altri territori, ospitando alle Ogr un grande banco d’assaggio del Consorzio Alta Langa, le alte bollicine piemontesi rigorosamente realizzate con il metodo classico.

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