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La Stampa / Specchio

Dai bachi da seta alle uve chardonnay ... Agostino Uberti non è davvero “un uomo solo al comando”. Infatti divide le fortune e le fatiche della sua azienda con la moglie Eleonora. Il segreto del successo della cantina Uberti nasce proprio dal loro felice sodalizio e dalla precisa divisione dei compiti aziendali: lui si occupa della cantina e delle vigne, lei tratta con incredibile charme la parte commerciale. Tra un po’ di tempo li aiuterà in pianta stabile anche Silvia, la figlia ventiquattrenne, che si sta laureando in enologia a Milano, e poi sarà la volta di Francesca, la secondogenita ventenne. Sempre in tema di fortunate unioni, non si deve dimenticare però anche l’importante apporto dato alle sorti dell’impresa da parte di Cesare Ferrari, che da più di ventisette anni è il consulente e l’enologo della cantina in provincia di Brescia. L’avventura di Agostino ed Eleonora è cominciata negli anni Ottanta, quando iniziarono a dedicarsi alla coltura della vite e alla produzione del vino. La proprietà era, però, in mano agli Uberti fin dal Settecento. Una famiglia contadina che non si dedicava soltanto alla produzione del vino: anzi, la principale attività era rappresentata dal consueto (per la zona) allevamento dei bachi da seta. La tradizione enologica ha, comunque, radici lontane, tanto che esiste un inventario di cantina risalente ai primi anni dell’Ottocento. Con l’avvento della doc Franciacorta, il 2 settembre 1966, furono rinnovati completamente i vigneti e fu abbandonato il sistema di coltura promiscua, che tra i filari vedeva la presenza dei gelsi e delle piante da frutta. Agostino ha ammodernato da poco la cantina, con l’acquisto di barrique e di tini in legno, e ha voluto richiamare la tradizione di famiglia piantando alcuni gelsi nel piazzale di fronte ai locali di vinificazione. “Quando abbiamo preso in mano l’azienda”, dice Agostino, “i vigneti erano ancora a pergola. Abbiamo deciso di rinnovarli in modo radicale aumentando il numero di piante per ettaro. In questo momento stiamo lavorando a un nuovo prodotto: uno Chardonnay fermentato nei tini, con l’ambizione che diventi uno dei prodotti di punta della nostra gamma”. Dei ventidue ettari vitali, quasi tutti sono coltivati a chardonnay, ma trovano spazio anche il pinot bianco e quello nero. I Franciacorta che escono dalla cantina Uberti sono inconfondibili. Durante le degustazioni alla cieca, tra i tanti prodotti del territorio si segnalano per la morbidezza, l’eleganza, i profumi dai toni esotici. Insomma, incarnano a meraviglia le incredibili potenzialità di questo fortunato terroir lombardo.

Uberti, Erbusco (Bs), tel. 030/7267476. La produzione totale è di 120.000 bottiglie, di cui
Franciacorta Magnificentia Satèn 1999, 9.500 bottiglie; Terre di Franciacorta bianco Augustus 2002, 23.000 bottiglie; Franciacorta Brut Francesco I, 35.000 bottiglie ...

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