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La Stampa / Specchio

Vignaioli per tradizione. Settantasei anni fa il suo bisnonno si mise a vendere uve in proprio. Oggi Beppe Accomo, assieme alla sua famiglia, ne prosegue l’opera producendo buoni vini da un terreno che ricorda la maiolica ... Bricco Maiolica: una vigna dal terreno davvero speciale. Quando si fanno due passi tra i filari di Beppe Accomo pare di camminare davvero sulla maiolica, tanto è accecante la luce riflessa sul terreno. Proprio a questa caratteristica è dovuto il nome dato alla collina ben settantasei anni fa, quando Bernardo, bisnonno di Beppe, riuscì finalmente a mettersi in proprio, affrancandosi dalla scomoda posizione di mezzadro. Nel 1928, infatti, acquistò cinque ettari di terreno e una cascina.«Siamo cresciuti poco per volta», racconta Beppe. «All’inizio vendevamo le uve ad aziende storiche come Pio Cesare e Prunotto, poi mio papà Angelo comprò ancora un po’ di terre e cominciò a vinificare e a vendere il vino sfuso. Io entrai in azienda nel 1985, due anni dopo cominciammo a imbottigliare e smettemmo di vendere a damigiane. Questo è un processo che ha avuto bisogno di tempo, perché per etichettare il proprio vino bisogna curare in modo particolare le vigne. Diciamo che non si può improvvisare. In azienda la gestione è assolutamente familiare, mi danno una mano i miei genitori Emiliana e Angelo e mia moglie Loredana».Gli Accomo credono fermamente nel loro terroir e per questo stanno puntando tutte le loro carte sul Diano d’Alba doc. Una denominazione che si sta affermando anche grazie all’opera di Beppe, personaggio davvero carismatico che presiede, dal 1999, con piglio dinamico, la Bottega del Vino di Diano (tel. 0173-468022). Tra l’altro, si sta procedendo a un profondo rinnovamento dei vigneti: sono stati espiantati cinque ettari di moscato e brachetto per sostituirli con nebbiolo, barbera, chardonnay e sauvignon. Al termine di questi lavori, la produzione della cantina raggiungerà le 100 mila bottiglie. Ma gli Accomo non raccolgono grandi consensi solo in campo enologico: sono, per tradizione, anche allevatori di bovini di razza piemontese e un loro esemplare ha vinto l’ultima edizione della celebre Fiera del Bue Grasso di Carrù.

Bricco Maiolica 12055 Diano d’Alba (Cn), tel. 0173/612049

Da provare

Barbera d’Alba Vigna Vigia 2001 - Un vino che prende il nome da Luigia, bisnonna di Beppe, e che si presenta concentrato in quanto a colore e fruttato nei profumi (ciliegia e amarena). Molto buono in bocca, con acidità e avvolgenza piacevoli e un finale persistente. Prezzo medio in enoteca: 16 euro

Diano d’Alba Sorì Bricco Maiolica 2003 - Dopo un’annata sfortunata, il 2002, quando il vino non è stato prodotto a causa di una grandinata e di condizioni climatiche avverse, torna sulle tavole questo ottimo dolcetto. Da primato per le sue grandi sensazioni gusto-olfattive. Prezzo medio in enoteca: 10 euro

Langhe Bianco Rolando 2002 - Frutto di un ottimo blend di chardonnay e sauvignon, è ricco di profumi e di eleganza; si avvertono sensazioni floreali (foglie di salvia e pomodoro), ma anche di frutta (banana, pesca e pera). In bocca ha una bella sapidità e un buon grado alcolico. Equilibrato. Prezzo medio in enoteca: 10 euro

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