La Stampa / Speciale Vinitaly

Vip, stilisti, wine lover: produttori per caso ... Sono passati dal Pro Wein di Dusseldorf (finito il 23 marzo con oltre 3000 produttori) al Vinitaly prendendosi appena il tempo di cambiare le bottiglie da far degustare. Sono di generazioni diverse qualcuno sfoggia l’i-phone altri improbabili modelli di cellulari che hanno però tutti la stessa caratteristica: si fanno sentire e trovare in qualunque parte del mondo. Vengono dalla Langa, come Alessandro Locatelli di Rocche Costamagna che passa con disinvoltura dal raccontare sognante i pregi del suo barolo Bricco Francesco, al Roccardo, al Barbera superiore fino all’insinuante Rosè. Miriam Caporali della Tenuta Valdipiatta, terra di vino nobile di Montepulciano, invece, ama il Brasile. Ma quando attraversa l’oceano con destinazione Rio spesso non riesce neanche a fare due passi in spiaggia è infatti protagonista di uno dei fenomeni commerciali più interessanti: ha sfondato laggiù, dove esporta il 30% del suo prodotto. E tra i fan dell’azienda toscana c’è anche James Suckling, giornalista di Wine Spectator, bibbia Usa del vino, che ha entusiasticamente scritto “...quello di Tenuta Valdipiatta è il più grande Nobile che io abbia mai assaggiato...”. Un altro in continuo movimento è Marco Caprai, l’uomo che ha cambiato la storia del Sagrantino di Montefalco, trasformandolo in un grande vino conosciuto in tutto il mondo. Rimbalza dall’Oriente al Nord Europa senza dimenticare mai una tappa dall’amico Gianfranco Vissani. La famiglia Caprai - grazie all’impostazione data dal fondatore Arnaldo - la qualità ce l’ha nel cuore, il fratello di Marco, Luca, non è un re dei filari ma dei filati e guida l’altro ramo delle attività: quello che brilla alle sfilate con il marchio Cruciani.