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La Stampa / Speciale Vinitaly

A Verona i nostri vini son di casa ... Piemonte... La Regione porta a Vinitaly seicento espositori (su un totale di quattromila). Espressione di un territorio che continua a crescere con grande forza... II Piemonte sbarca a Vinitaly occupando il padiglione 9 della fiera di Verona con circa 600 espositori su un totale di 4.000. Una “presenza di grandi dimensione, forte e unitaria”, spiegano l’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, e il presidente di Unioncamere Piemonte. Le due istituzioni che hanno organizzato e coordinato con le Camere di commercio, le province, l’Ima e le organizzazioni dei produttori la missione subalpina arricchita anche dalla presenza nel padiglione 7b del consorzio per la tutela dell’Asti e poi da un ristorante tipico e da uno stand sull’Eccellenza artigiana nel padiglione di Agrifood. “Il Piemonte - spiegano Sacchetto e Dardanello - propone i suoi vini che comprendono 18 Docg e 41 Doc, le sue aziende, i suoi territori del vino e le azioni e i progetti per tutelare e valorizzare questo patrimonio”. Docg e Doc rappresentano l’85% della produzione regionale quasi tutta derivante da una ventina di vitigni autoctoni. All’estero va circa il 60 per cento dei tre milioni di ettolitri prodotti con un fatturato che supera il miliardo di euro. Le aziende censite a indirizzo vitivinicolo sono 28 mila su circa 112.000 aziende agricole totali, quelle operative sono circa 18.000. Ma del “sistema vino” fanno parte le 280 imprese industriali produttrici di vini e distillati con circa 3.300 addetti; le 54 cantine cooperative con circa 15.000 soci e 14 tra grandi e piccoli Consorzi di Tutela che coprono tutte le DOC e DOCG, 2 grandi Associazioni di Produttori. Sacchetto mette in luce la “grande attività sugli autoctoni e biodiversità: Campo Catalogo di Grinzane Cavour con la banca del germoplasma che ospita circa 300 vitigni rari o in pericolo di estinzione”. Nel corso degli anni, “l’opera di selezione e sperimentazione ha portato al recupero e all’entrata in produzione di molti di questi vitigni, tra cui: Bonaria, Avanà, Bourgnin, Pignolo, Spano, Gamba di Pernice, Albarossa, Fascetta, Bussanello, Timorasso”. Vino e territorio si intrecciano nel sistema delle 14 enoteche regionali e delle 33 botteghe del vino che rappresentano 4.300 soci produttori che si appoggiano su una rete di circa 200 comuni che sono con Province e Camere di Commercio i fondatori o i promotori del sistema. Enoteche e Botteghe vendono un milione di bottiglie e hanno fatto registrare un milione di visitatori, metà dei quali sono stranieri. Secondo Sacchetto, “tali strutture indubbiamente svolgono un’importante attività di valorizzazione dei vini dei relativi territori, e una preziosa funzione di accoglienza e informazione dei visitatori e turisti”. In un prossimo futuro, però, questo sistema dovrà fare i conti con una riforma. Ancora Sacchetto: “Negli ultimi anni i soggetti del sistema sono aumentati tantissimo e a fronte delle minori risorse pubbliche disponibili. Si impongono necessariamente azioni e politiche di contenimento e razionalizzazione delle spese”. Secondo la Regione è “necessaria una maggiore compartecipazione finanziaria dei soci fondatori e dei produttori soci e un incremento delle attività complementari che possono dare maggiori entrate proprie”.

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