La Stampa / Tempo Libero

In cantina - Il Dolcetto del farmacista cowboy ... Talvolta si rimane come allocchi, pensando che il vino vero, forse, è quello che sa compiere il miracolo della maturazione. Chi dice che quelli invecchiati non sono buoni? La bottiglia di Dolcetto Le Olive era in cantina e mai immaginavo che fosse ancora «viva» dopo 18 anni. E chi pensava di provare un’emozione di fronte a quella viola rorida di sottobosco, ma pur sempre fresca? In bocca il sorso era elegante (ma è un Dolcetto? mi domandai guardando l’etichetta). Regione S. Lorenzo, Roccagrimalda, con la firma di Pino Ratto, già farmacista come i grandi farmacisti del Piemonte, poeta, musicista, oggi padre di due bimbi, nonostante la sua età. Me lo disse il mio maestro Luigi Gaviglio: «I Dolcetto migliori sono a Dogliani e Ovada». Com’è vero! Oggi in quegli appezzamenti dell’Alto Monferrato anche il sindaco di Tagliolo, l’onorevole Lino Rava, ha messo a dimora il suo Dolcetto e poco più in là, Attilio Pagli sta studiando un grande vino, dopo che l¹enologo Donato Lanati ha realizzato un suo prototipo. Ma quel 1985 della vigna Olive (e forse anche della vigna Scarsi) è pietra miliare. Pino sta nella sua casa introvabile e nascosta; il suo spazio sono le stelle della notte di San Lorenzo, quando suona il jazz fino al giorno dopo. E poi la cantina dove riposano il Braquette, che suo padre Vittorio selezionò tra i primi, e il Muscatè, un passito inarrivabile, un’ode. Ora capisco quando Giacomo Bologna accanto a Ornella Muti che voleva fare il vino a Lerma, disse: «Corriamo per arrivare secondi». Il primo è rimasto lui, Pino Ratto da San Lorenzo, farmacista un po’ poeta e un po’ cowboy.

Cascina Scarsi e Olive, Ovada (Alessandria), tel. 0143/831888, una bottiglia di Dolcetto di Ovada Olive € 6,50