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La Stampa / Tempo Libero

La Barbera scaccianoia amata da Guido ... Si discute, tra gastronomi, se vino e cibo siano venuti a noia; si discute, in politichese, di cicoria e pane. E io rivoglio Guido di Costigliole, signore del mangiare piemontese, ma anche grande esperto di vini. Ogni volta che m'imbatto nei suoi figli, Andrea, Ugo e Piero, spunta sempre una novità: ce l'hanno nel sangue il vino. Ma l'altra sera, nel wine bar ambientato nel palazzo dove gli Alciati crearono un mito della ristorazione, ho bevuto un classico, come se Guido in persona, coi suoi modi gentili, avesse detto "faccio io". Era una Barbera, di quelle che avrebbero fatto alzar le ciglia al conte Riccardi (ma un grande vino scaccia via la noia!). Annata 1988, colore rubino con note aranciate, profumo franco e speziato, corroborato dalla nuance di viola. "Bevi la porpurea Barbera" - diceva Carducci - e si riferiva certamente a una come questa. Elegante e opulenta (della "quarta" avrebbe detto il conte) ovvero un "Sant'Antonio Vigne Vecchie". La producono i Bertelli, famiglia di medici, dal papà Aldo, stimato professore all'Università di Milano, ai figli Elisabetta e Alberto, medico anche lui. Quanti viaggi abbiano fatto sulla tratta Milano-Costigliole, non si contano, tutti per coccolare, nelle cantine della Seicentesca tenuta di famiglia, i loro vini: il St. Marsan da uve syrah in purezza e il bianco omonimo da uve roussanne e marsan. E poi altre due Barbera d'Asti assaggiate per la prima volta proprio da Guido: la "Montetusa" e il "Giarone". Ultimo nato il Monferrato Rosso "Mon Mayor" da uve nebbiolo e cabernet. Eccolo il segreto di un vino vero: lunghe macerazioni, lunghi affinamenti in barrique (18 mesi), vino in bottiglia quando è il suo tempo. Vini, insomma, da prescrivere a gastronomi annoiati.

Poderi Bertelli, Costigliole d'Asti, tel. 0141966137,

una bottiglia di Barbera d'Asti: euro 30

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