La Stampa / Tempo Libero

Lo spumante della Sardegna ... Josto Puddu, ottantenne, è uomo tutto d'un pezzo, rigoroso, poco incline alle mode, fedele a un rapporto leale con la sua terra in nome di quell'antico vitigno - la Vernaccia di Oristano - coltivato nella ventosa insenatura isolana. Con l'entrata in azienda dei due figli, Rita e Alberto (enologo), si è assistito a una maggiore apertura al mercato, ma sempre nel segno di tradizione e qualità. Ora, nei circa 30 ettari vitati del vasto pianoro calcareo e sabbioso, distante una decina di chilometri dal mare, si coltivano anche vermentino, monica, nasco, bovale e altre uve autoctone. Per noi è stato sorprendente l'assaggio dello spumante demi-sec Don Zamus, ottenuto da una vendemmia anticipata di quei preziosi acini non ancora maturi di Vernaccia, ai quali il Maestrale dona le sue sferzate salate.
E' ottenuto da spumantizzazione in autoclave e innesto di lieviti selezionati che conferiscono allo spumante un ampio bouquet di banana, ananas candito e un perlage fine e persistente. Nel colore giallo oro e nei profumi senti la Sardegna, persino in quel finale sapido e fresco. Dalle medesime uve, vendemmiate a fine settembre, si ha invece la Vernaccia di Oristano riserva 1998 (ma preziose sono state anche 1968, 1977 e 1980). Dopo la leggera pressatura delle uve, si ha l'affinamento in botti di legno poste sotto il livello del terreno, condizioni fondamentali per un vino dai colori ambrati e sentori mandorlati e dal gusto secco. In attesa della novità 2006, il «Lune d'Oro», dolce passito da uve nasco, malvasia e moscato, merita un sorso l'Isola dei Nuraghi «Terras» 2002, da uve nieddera, carignano e altre.
Josto Puddu, San Vero Milis (Oristano)
tel. 078353329, una bottiglia di Don Zamus 2004: euro 7