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La Stampa / Tempo Libero

Il vino di Gavino, parola di Sanna ... E anche il celebre Gavino Sanna s'è fatto rapire dalla malattia del vino. Testimonial da sempre della "sua" Sardegna, ha deciso di "raccontarla" anche attraverso un rosso e un bianco, prodotto con amici. Si è affidato all'esperienza di un enologo come Piero Cella, e con Daniele Pintus e Giuseppe Mele ha creato una realtà nuova a Porto Pino, rinomata località turististica per dune e pinete. I cardini della loro impresa sono la valorizzazione della tradizione abbinata a quella creatività che a breve si esprimerà nella struttura della nuova cantina progettata dal maestro Sanna.

Attualmente sono una trentina gli ettari sulle pendici del colle di Su Baroni e coltivati a vermentino, carignano e cannonau (30 mila bottiglie l'anno). Ed ecco l'Opale 2004, bianco da uve vermentino in purezza, una parte delle quali viene affinata in acciaio (90%), mentre l'altra (10%) subisce una macerazione sulle bucce e un affinamento in barrique. E m'è piaciuto perché esprimeva due caratteristiche assai tipiche: la nuance di pepe bianco al naso e il corpo grasso, opulento, con un finale gradevolmente sapido. Un bianco da pesca ricca. Accanto, il "Buio" 2004, con la denominazione Isola dei Nuraghi, da una vendemmia di uve carignano vinificate con macerazione e rimontaggi continui per almeno otto giorni. Dopo un breve affinamento in acciaio, il vino si presenta con un rubino intenso e brillante, ampi sentori di frutta rossa matura, mentre al palato è concentrato, giustamente tannico, meno "verace" di come ce lo saremmo aspettato, più tendente a un'armonia di carattere internazionale. Ma a primavera è previsto il secondo atto, con la presentazione della nuova linea ottenuta dalle gloriose uve cannonau.

Mesa, Sant'Anna Arresi (Cagliari), Località Su Baroni, tel. 3939109468, Una bottiglia di Opale 2004: 10 euro

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