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La Stampa

Più garantiti i vini Doc e Docg: varato dal Ministero un piano di controlli. Il Consorzio dell´Asti pilota in tracciabilità ... La combinazione è di tre lettere e otto numeri e permetterà di aprire una «cassaforte» molto speciale. La stanno mettendo a punto i tecnici del Consorzio di tutela dell´Asti, come esempio concreto di ricerca della tracciabilità nella filiera vitivinicola. Numeri e lettere sono quelli stampati sulla fascetta di Stato, che copre il tappo di ogni bottiglia di Asti spumante a Docg. Ebbene, qualunque consumatore potrà collegarsi, tra pochi mesi, con il sito www.astidocg.it, digitare la combinazione (ad esempio ABC 23115255) riportata sulla fascetta ed avere subito, oltre al nome del produttore, già in etichetta, anche la partita esatta del vino, gli eventuali passaggi intermedi di proprietà, da quali vigneti arriva l´uva, quantità e data di imbottigliamento e magari, anche la foto dell´azienda. «Un viaggio a ritroso dal bicchiere al vigneto che si potrà compiere da tutto il mondo, dall´Australia alla California, collegandosi on line con il nostro Consorzio, che ha controllato nel 2001 oltre 65 milioni di bottiglie, per il 74 per cento esportate» annuncia soddisfatto il direttore Ezio Pelissetti. Le prime «videate» sono state presentate in anteprima al Vinitaly di Verona, proprio nel giorno in cui il ministro Alemanno annunciava il piano dei controlli per tutti i vini Vqprd, ovvero le oltre trecento Doc e Docg che punteggiano il panorama enologico italiano. Il consorzio dell´«Asti» è tra gli organismi pilota, nella ricerca della tracciabilità. Ci lavorano dal 1994 e ora l´esperienza, sarà «esportata» agli altri consorzi. Il Piano dei controlli disposto dal ministero è stato giudicato positivamente da tutto il mondo vinicolo e a Verona ha destato l´ammirata curiosità anche della delegazione francese dell´Inao e della Cnaoc, le associazioni d´Oltralpe che tutelano le denominazioni. «In concreto attraverso l´azione dei Consorzi di tutela, coordinati da Federdoc, in sinergia con il nostro ministero, Regioni, Camere di commercio, il consumatore potrà conoscere l´esatta origine e il percorso di vita di ogni singola bottiglia, dalla vigna, alle fasi di lavorazione in cantina fino alla vendita» ha annunciato Alemanno. «Il costo dei controlli, ripartito a carico dei protagonisti della filiera, viticoltori, vinificatori e imbottigliatori, deve essere considerato un investimento d´immagine e sul futuro dell´enologia italiana in un momemnto di grande successo internazionale» commenta Riccardo Ricca Cubastro, presidente della Federdoc. «E´ importante che il decreto non abbia creato alcun nuovo onere burocratico e amministrativo - sottolinea Riccardo Margheriti, presidente del Comitato nazionale vini - Credo in questo uso positivo dell´elettronica, molto più che nella rincorsa, faticosa, delle vendite di bottiglie on line». Per Federico Castellucci, direttore della Federvini «il Piano ministeriale rappresenta un passo avanti nella trasparenza e un segnale importante per i mercati di tutto il mondo. L´intera filiera dovrà impegnarsi nella convinzione che i controlli ben fatti aiutano a crescere gli operatori onesti in una leale concorrenza».

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