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La Stampa

«Un patto contro il vino transgenico» ... Lo spettro del vino transgenico si aggira per l´Italia, complice la direttiva europea 11/2002 che permetterà di commercializzare vitigni geneticamente modificati. Così ieri il convegno «Vite e ogm, la via italiana» ha chiesto garanzie sui rischi per la qualità del nostro vino e per i consumatori. Un primo risultato è stato raggiunto: il ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno ha accolto nella sostanza il documento elaborato dalle regioni - in cui fra l´altro si prevede l´obbligo di segnalare al consumatore se il vino è stato ottenuto con viti «corrette» geneticamente ?, si è impegnato a formare un gruppo di lavoro con le associazioni interessate e gli enti locali, e conta di arrivare a una normativa in materia entro la fine dell´anno. Di fronte al possibile, prossimo arrivo sul mercato di vitigni clonati, le regioni chiedono che la legge nazionale contempli, oltre all´etichettatura delle bottiglie con segnalazione delle modalità di produzione del vino, «la garanzia della separazione delle filiere enologiche fra prodotti ogm e prodotti che non vi fanno ricorso». E siccome a far paura sono anche le contaminazioni accidentali, si invoca un´efficace rete di sorveglianza. Il controllo dovrebbe estendersi alla ricerca, in modo da osservare le necessarie precauzioni. Positivo il giudizio del ministro: «Il documento costituisce un grande patto per difendere la viticoltura di qualità e l´identità della nostra tradizione alimentare di fronte agli Ogm».

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