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La Stampa

Menzioni tradizionali protette dei vini, ultima chance per evitare l’allargamento ... Approderà sul tavolo del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’Ue il 24 febbraio la proposta già approvata dalla Commissione europea di aprire, a determinate condizioni, la possibilità ai Paesi terzi di utilizzare le menzioni tradizionali più protette poste sull’etichetta dei vini europei. Tra le 17 menzioni italiane che rientrano nel caso ci sono vini come il Brunello, l’Amarone, il Morellino, il Recioto. E’ stato il ministro per le politiche agricole Gianni Alemanno a richiedere di poter illustrare ai partner europei le conseguenze negative che potrebbe avere la modifica del regolamento 753 del 2002 relativo alla designazione, denominazione, presentazione e protezione di alcuni prodotti vinicoli. Intanto si ha una visione più chiara dei paletti che Bruxelles ha deciso di introdurre per i Paesi extra Ue. In primo luogo bisogna dimostrare che la menzione in oggetto è stata utilizzata dal Paese interessato da almeno 10 anni e deve trattarsi di una menzione specifica, che goda di una solida fama all’interno del Paese che ne fa domanda. Inoltre il Paese in questione, trattandosi di una menzione italiana, deve aver previsto tra l’altro l’uso della lingua italiana nella sua legislazione e la menzione tradizionale deve essere stata utilizzata ininterrottamente da almeno 25 anni. Le condizioni di impiego devono poi essere conformi alle norme applicabili ai produttori di vino del Paese terzo interessato, comprese quelle stabilite da organizzazioni professionali rappresentative, ossia se raggruppano almeno i due terzi dei produttori. Questi elementi dovranno essere riuniti in un dossier che il Paese terzo interessato dovrà presentare per accettazione alla Commissione Europea, la quale lo sottoporrà al voto degli stati membri nell’ambito della procedura che si applica al Comitato di gestione dei prodotti agricoli. Resta ora aperto l’interrogativo sul parere della Commissione e quali saranno le conseguenze in caso di parere contrario rispetto alle regole del commercio internazionale. Al riguardo, alcuni chiarimenti potrebbero giungere dal commissario europeo per l’agricoltura Franz Fischler, martedì a Bruxelles.

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