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La Stampa

Una riserva per 3600 “Vip ricorderà i 100 anni di Lunelli” ... Sarà battezzata con il nome dell’uomo che lanciò le bollicine trentine...  Camilla, Marcello e Matteo Lunelli, i giovani eredi che guidano l’azienda dello spumante Ferrari ne sono sicuri: “A nostro nonno sarebbe piaciuto il modo che abbiamo scelto per ricordarlo”. Tremilaseicento bottiglie di una Riserva intitolata appunto a Bruno Lunelli di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita. Viene da uve raccolte nel 1995, “una delle più belle vendemmie del Novecento”: si sono scelte “le migliori partite di chardonnay dei vigneti di famiglia” che per undici anni sono rimaste ad invecchiare in speciali bottiglie (il fondo convesso impedisce che rimangano dritte, rendendo quindi d’obbligo vengano conservate coricate e servite solo nel secchiello). Un “omaggio” che gli eredi hanno pensato, in linea con la tradizione della casa e con le idee del nonno, che “indebitandosi fino al collo” rilevò il marchio Ferrari riuscendo a trasformare una produzione di nicchia in un prodotto diffuso il tutto il mondo (ne vengono vendute ogni anno quattro milioni e mezzo di bottiglie) “senza mai venir meno alla tradizione - dicono con orgoglio alla Ferrari - produzione con il metodo classico, usando solamente uve trentine”. Un metodo messo appunto da Giulio Ferrari che, appassionatosi allo champagne mentre studiava in Francia, provò a produrlo in Trentino.
Provò e ci riuscì: nel 1902 imbottigliò le prime bottiglie che ebbero gran successo, prima solo tra parenti e amici poi tra gli appassionati. Cinquant’anni dopo Bruno Lunelli comprò quel marchio: “Lo pagò 30 milioni di lire - ricordano in famiglia all’epoca parve un’autentica esagerazione”. Invece lui, che aveva un’enoteca a Trento e che di vino ne sapeva davvero, dimostrò che aveva visto giusto. Adesso in suo nome arriva uno spumante “destinato a veri intenditori”, come era lui.
(arretrato de La Stampa del 22 ottobre 2006) 

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