02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

La Stampa

Langhe, il cemento sulle colline ... Un albergo nel cuore delle vigne piemontesi patrimonio dell’Unesco... Patrimonio dell’umanità o territorio continuamente ferito? Povere Langhe, sempre in bilico tra conservazione del passato e azzardate fughe in avanti. Non si è ancora spenta l’eco della candidatura delle colline del Barolo a patrimonio tutelato dall’Unesco, ed ecco le ruspe nuovamente in azione. L’ultima colata di cemento è stata avvistata a Serralunga d’Alba, tra i nobili vigneti trentennali di Boscareto. La collina è dominata da una altissima gru: si costruisce un albergo di lusso da 40 camere e suite, ristorante, area fitness, piscina coperta. Tre piani fuori terra da un lato, due dall’altro e tanti dubbi: un progetto ambizioso o un nuovo ecomostro accanto ai capannoni, le cantine Anni Sessanta, le villette in paramano? “Dopo tre anni di riflessioni abbiamo scelto una soluzione prestigiosa e con il minore impatto possibile - dice Matterino Dogliani, titolare con la famiglia della società Boscareto che fa capo all’azienda vitivinicola Beni di Batasiolo -. Abbiamo affidato la progettazione all’architetto Dellarossa di Bra e le soluzioni estetiche all’architetto Masson di Roma. Al giardino e alle aree verdi ci penserà invece l’architetto Paolo Pejrone. Vogliamo realizzare un’opera equilibrata e in armonia coni vigneti”.
Puntuali arrivano le polemiche. “Su quella collina c’era una cascina e tra meno di due anni arriverà l’ennesimo hotel a cinque stelle per clienti danarosi” dice Claudio Rosso, produttore vinicolo, ex militante verde collaboratore della Regione Piemonte per gli studi di piani paesaggistici. “Tante riunioni e nulla di fatto. Non esiste una regolamentazione. Si va avanti a varianti del piano regolatore e concessioni di sindaci che non vogliono rinunciare alle rendite dell’Ici e agli oneri di urbanizzazione. Nessuno pare rendersi conto che il paesaggio è la nostra attrazione principale, prima dell’enogastronomia. Mai come ora andrebbe aperto un dibattito sull’architettura nelle Langhe e nel Roero”.
Il ricordo torna inevitabilmente a Bartolo Mascarello, il grande saggio del Barolo che a un passo da Serralunga lanciava i suoi anatemi contro chi deturpava, saccheggiava, si allontanava dalla tradizione in cantina e nella tutela del paesaggio. “Le battaglie di mio padre sono sempre vive, ma l’amarezza ha preso il sopravvento - dice la figlia Maria Teresa -. Ricevo continuamente inviti a manifestazioni per tutelare l’ambiente, mi chiedono un parere per la candidatura delle Langhe all’Unesco, ma i risultati sono sempre gli stessi, Si continua a costruire e neppure le distinzioni politiche hanno significato in questo panorama sconsolante”. Anche il produttore Beppe Rinaldi, che con l’associazione Giulia Falletti di Barolo denuncia da anni il degrado delle Langhe, allarga le braccia: “Le stramberie su queste colline non finiranno mai. I committenti e gli architetti vogliono lasciare segni a tutti i costi. Meglio conservare il paesaggio com’è e impegnarsi a recuperare le testimonianze del passato”. Invece siamo al paradosso: “A Barolo c’è il castello della Volta, del 1200, che va in rovina. E a due passi tirano su un finto maniero che nemmeno a Disneyland”. Ma il sindaco di Serralunga, Luis Cabasés, difende il progetto: “Qualcuno sta gridando al lupo al lupo senza rendersi conto di come sarà il risultato definitivo. Non si può giudicare un’opera dal cantiere. Alla fine l’impatto non sarà aggressivo. Il progetto ha superato l’iter burocratico dopo attente e rigorose valutazioni”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su