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La Stampa

“Non toglieteci le materie prime” ... Rossi di Montelera: si alla diversificazione, ma ci serve continuità. Federalimentare vuole garanzie dagli agricoltori sull’opzione dei biocarburanti... «Siamo favorevoli a sbocchi diversi della produzione agricola, come i biocarburanti, da quelli strettamente alimentari, naturalmente in un’ottica di equilibrio che non sottragga materie prime all’industria. Se questo “no food” serve alla società per l’energia e all’agricoltura come fonte di reddito, non siamo assolutamente d’accordo, purché la produzione agricola necessaria alla trasformazione alimentare sia mantenuta ai necessari livelli di qualità e quantità».
A pochi giorni dal termine del suo mandato alla guida di Federalimentare Luigi Rossi di Montelera lancia una forte indicazione di rotta per il futuro di un comparto dell’industria nazionale secondo solo a quello metalmeccanico.
«Per quanto riguarda la qualità e affidabilità delle produzioni - prosegue Montelera - abbiamo gestito la complessa vicenda della sicurezza alimentare puntando sulla rintracciabilità in ogni fase di produzione e sull’efficienza del sistema dei controlli. Abbiamo poi gestito alcune pesanti emergenze sanitarie a carattere internazionale. Abbiamo anche operato per ottenere una struttura europea e nazionale addetta alla sicurezza che fosse basata su criteri di univocità e scientificità. Abbiamo infine agito per rendere chiaro a tutti che alcuni gravissimi scandali finanziari accaduti nel settore non coinvolgevano minimamente la qualità delle produzioni». Tutto questo privilegiando al massimo i rapporti con l’agricoltura del nostro Paese, un patto virtuoso in cui sono i numeri a parlare, visto che il 70% della produzione agricola nazionale è trasformato da aziende italiane. Una reciprocità che dimostra come un settore abbia bisogno dell’altro per garantire le caratteristiche necessarie a soddisfare le esigenze di un mercato che vede l’Italian food», come un punto di riferimento internazionale in fatto di gusto e qualità.
«Siamo felici di dare questo contributo - sottolinea il presidente uscente di Federalimentare - anche per quanto riguarda le produzioni Dop e Doc, la cui tutela è un momento di importanza assoluta. Prodotti di nicchia che complessivamente costituiscono il 9% dell’intera produzione nazionale, numeri relativamente piccoli sotto il profilo economico, ma vera punta di diamante della nostra eccellenza alimentare». Un tema strettamente legato a quello dell’apertura dei mercati internazionali, oggetto del negoziato Wto e di negoziati bilaterali, su cui ha anche inciso la riforma della politica agricola comunitaria.
«Abbiamo effettuato uno studio degli scenari futuri, per poter stabilire utili strategie riguardo l’accesso alle materie prime e ai mercati di sbocco per i nostro prodotti finiti - spiega Montelera -. In questa direzione abbiamo agito sul governo e sulla Commissione Europea per trovare un giusto equilibrio fra le esigenze di bilancio dell’Ue ed i suoi obblighi verso il Wto da una parte, e dall’altra le necessità dell’industria di garantirsi gli approvvigionamenti di materie prime a prezzi competivi, in condizioni adeguate alle localizzazioni produttive e di trovare sbocchi sui mercati in-ternazionali, tutelando la proprietà intellettuale».

Da gennaio toccherà ad Auricchio guidare il sistema dell’Italian food...
Il Consiglio e l’assemblea di Federalimentare hanno eletto alla presidenza della federazione Giandomenico Auricchio, che succederà a Luigi Rossi di Montelera dal 1° Gennaio del prossimo anno. Assieme ad Auricchio è stata eletta la «squadra» che lo affiancherà nel mandato. Ne fanno parte Alessandro Ambrosoli (Presidente Aiipa), Leonardo Colavita (Presidente Assitol), Silvio Ferrari (Presidente Assalzoo), Piero Mastroberardino (Presidente Federvini), Annibale Pancrazio (Vice Presidente Micav), Francesco Pizzagalli (Presidente Assica), Mario Rummo (Presidente Unipi), Luigi Scordamaglia (Vice Presidente Assocarni).
(arretrato de La Stampa del 17 dicembre 2006) 

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