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La Stampa

Allarme alcol in Europa ma l’Italia non controlla ... Pochi i test, non entriamo nemmeno nelle statistiche. Uno studio comunitario sulla guida in stato d’ebbrezza... Come va la lotta alla guida in stato d’ebbrezza? In Europa, puntando all’obiettivo di ridurre entro il 2010 le vittime della strada del 50%, si registrano alti e bassi, qualche Paese migliora, altri peggiorano. E l’Italia? Non si sa. Lo dice, quasi con candore, Antonio Avenoso, direttore dell’Etsc, organizzazione non governativa finanziata dall’UE: “E’ impossibile fare una valutazione oggettiva in questo campo per la carenza di dati disponibili”. Traduzione: salvo casi eclatanti non si analizzano in modo organico e continuativo le ragioni “nascoste” di tanti incidenti e, soprattutto, il numero dei controlli fatti ai guidatori è troppo esiguo. Si stima che gli stessi siano stati nel 2006 circa 200 mila, cioè più o meno 550 al giorno, il che in un Paese ad alta densità automobilistica come il nostro fa specie.
E, secondo un’indagine, negli ultimi tre anni il 71% non ne ha mai subito uno.
Qualche dato c’è, per la verità, ma Franco Lucchesi, presidente dell’Automobile Club d’Italia, presentando a Milano una campagna per la sicurezza stradale promossa insieme a Diageo, società titolare di famosi marchi di bevande alcoliche, mette le mani avanti. “Le statistiche ufficiali - spiega - sono poco attendibili. Si attribuisce l’1,21% degli incidenti all’abuso di alcol, ma molti studi e ricerche ci fanno pensare che siamo intorno al 15%. Non solo. Quando la Polizia Stradale ha compiuto controlli a tappeto, purtroppo in aree ristrette, la crescita è stata significativa, anche in ragione degli orari in cui si fanno i test”.
Il discorso è legato in particolare alle stragi del sabato sera e alla guida in stato di ebbrezza (per la verità, spesso con micidiale contorno di droghe varie) da parte dei giovani. Su mille soggetti controllati intorno alle 24, il 2% superava il limite legale di concentrazione di alcol nel sangue (0,5 grammi per litro).
Su duemila tra le 24 e le 2 di notte si sale al 13% e su tremila tra le 2 e le 4 si arriva al 17%. “In realtà - afferma Lucchesi - quello dell’alcol è un tenia sottovalutato. Che ci fa rischia- re di non raggiungere entro il 2010 l’obiettivo UE”. Il problema principale è la scarsità di controlli. Facile ricorrere alla telamatica per altri tipi di infrazioni, ai sistemi elettronici con riprese televisive o fotografiche, ma qui, sottolineano in Aci, bisogna avere pattuglie sul campo, specie di notte. Solito discorso: mancano gli uomini ci mezzi {e il discorso vale naturalménte nelle città per i vigili urbani), gli etilometri sono poche centinaia. Sintetizza Avenoso: “Meglio un tasso più alto che uno minore ma senza controlli. Lo abbiamo visto in tutta Europa. Il senso di impunità è deleterio”. Che fare allora? Pressione su governi e istituzioni, petizioni per coinvolgere i cittadini, educazione nelle scuole, sensibilizzazione dei giovani, per i quali gli incidenti sono la causa n. 1 di morte, campagne di sicurezza. L’ultima, appunto, parte da qui con il motto “O si beve o si guida”, che rilancia la figura del “Guidatore Designato”.
Interessante la partnership con un produttore di alcolici, categoria messa sotto accusa dal ministro Paolo Ferrero per certi spot tivù. “Per quanto ci riguarda - afferma Sandro Sartor, ad di Diageo -, noi abbiamo sempre creduto nel “bere responsabile”. E abbiamo un testimonial d’eccezione come il campione di F1 Mika Hakkinen”.
La figura del “Guidatore Designato”, con lo slogan “Guida il tuo Team”, sarà propagandata insieme con l’Aci attraverso varie iniziative (2.500 discoteche coinvolte). E un concorso premierà i giovani. Una giornata a Vallelunga con Hakkinen, appunto.

I numeri della strage
41.600 - I morti l’anno nell’Unione Europea per incidenti stradali, oltre 3,5 milioni di feriti
25.000 - Il morti in Italia ogni anno per eccesso di alcol (17.000 uomini e 8.000 donne). In tutta Europa la cifra sale a 115.000 persone
10.000 - Decessi in incidenti causati dall’alcol: quasi un quarto del totale. È la seconda causa di mortalità, alla pari con il mancato uso delle cinture, dopo la velocità (11.000 decessi)
83% - È la percentuale dei giovani che dichiarano di bere abitualmente nei week-end
17% - Non beve
19% - Si ubriaca
28% - Beve da 3 a 5 bicchieri
36% - Meno di due bicchieri
200 miliardi di euro - È il costo annuale comunitario in seguito a incidente dovuti all’abuso di alcol alla guida

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