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La Stampa

 “Come nella moda è la griffe a fare la differenza” ... Domande a Gigi Rosso, presidente Consulta vitivinicola...
Rosso, perché l’uva nebbiolo da Barolo è aumentata del 20 per cento?
“Per tre ragioni. Prima: c’è stata una grandinata proprio nel momento sbagliato. Seconda: la qualità è eccezionale, perché quella appena conclusa è stata una gran vendemmia. Terza: perché il barolo “tira” sempre. Sto vendendo il barolo del 2003, e fra un mese sarò già senza. Più il vino è di moda e più costa l’uva per farlo. Infatti aumenta quella da Arneis e da Barbaresco, mentre dolcetto e barbera sono fermi all’anno scorso”.
Da i a 10, il voto per il Barolo 2007.
“Se, dico se, non capitano guai, 8 e mezzo. La vendemmia non è stata eccezionale come quella del ‘90, perché la maturazione è stata un po’ troppo rapida. Ma molto, molto buona, sì”.
I suoi migliori clienti all’estero?
“Nell’ordine: tedeschi, inglesi, svizzeri, scandinavi. Poi gli americani, che con l’euro a un dollaro e 45 stanno vedendo Gesù Cristo”.
Lei è la memoria storica del Barolo. La miglior bottiglia che abbia mai bevuto?
“Un Mascarello del ‘61. La cosa incredibile che l’ho bevuta sei anni fa”.
Meglio un grande Barolo o un Supertuscan?
“E lo chiede a me? E poi, noi siamo più simpatici...”

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