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La Stampa

Non aspettate l’Evento per bere un buon vino ... Luigi di Torino ha conservato in cantina alcune bottiglie di vino Pio Cesare Alba, di vecchia data: eccezionalmente gli rispondiamo. Eccezionalmente perché le rubrica Saper spendere di solito non si occupa di questo argomento. Ora abbiamo ritrovato un’amica sommelier italiana che in questo periodo si trova a New York per lavoro, così abbiamo deciso di consultarla via email. Luigi di Torino è fortunato, a condizione che abbia conservato le sue bottiglie secondo le regole che l’esperta indica. Il telefono di Simonetta 011-6568226, ogni lunedì e venerdì, ore 10,30-14,30.
Alessandra Rotondi, sommelier e giornalista enogastronomica a New York: “Premessa. Le annate 1962, ‘64, ‘71 e ‘74 sono state ottime per Alba, come confermato da Augusto Boffa, referente per la Pio Cesare. Il Barolo e Barbaresco sono vini con straordinarie potenzialità di durata nel tempo; se la sua bottiglia “Anno 1971 Pio Cesare Alba (38 CN)”, fosse una di queste due DOCG, sarebbe ottimo. Se fosse una Barbera d’Alba, forse potrebbe ancora emozionare; se fosse un Dolcetto d’Alba, non essendo un vino con potenzialità d’invecchiamento, lo considererei un bell’oggetto ricordo. Lo stesso per il Dolcetto d’Alba 1968. Il Barbaresco del ’64 (39 CN) di Pio Cesare è ottimo. Il 1975 non è stata un’annata eccezionale e il Nebbiolo d’Alba, per quanto fatto con la stessa uva di Barolo e Barbaresco, è vinificato molto diversamente e quindi la capacità di rimanere inalterato nel tempo è molto più compromessa.
In quanto al valore di mercato, molto dipende dalla conservazione che mi auguro sia avvenuta in un ambiente fresco e ventilato, illuminato con lampade schermate, in assenza di vibrazioni e lontano da altre merci per evitare confusione di odori che potrebbero alterare le caratteristiche organolettiche del vino. La temperatura in cantina deve rimanere tra i 10-15° C.
Le bottiglie devono essere coricate con il tappo sempre a contatto con il liquido, per non farlo seccare. Per i grandi rossi d’invecchiamento, la temperatura di servizio è 18° C. Si consiglia la decantazione sia per separare un vino da eventuali sedimenti, sia per permettere al vino di aprirsi e respirare in un contenitore con una base molto ampia come il decanter. “In queste condizioni, a New York, città dove lavoro, il Barolo 1971 e il Barbaresco ‘71 e ‘64 di Pio Cesare sono venduti in ristorante intorno ai 500 dollari, circa 330 Euro. In enoteca potrebbero valere circa 250 dollari (160 Euro). (C’è da dire che, solitamente a New York, i vini italiani costano meno che in Italia, anche se sembra un’assurdità)”.
Il valore di mercato delle sue bottiglie in Italia non si discosta molto da quello segnalato. “In entrambi i casi sono dati molto variabili: un collezionista potrebbe essere disposto a pagare molto per avere le sue bottiglie perché magari gli completano le verticali (annate diverse e progressive di uno stesso vino); altri, si attengono maggiormente ai valori riportati sulle varie aste disponibili online, le cui quotazioni di partenza sono molto più basse. Un consiglio: non aspettare occasioni straordinarie per bere un buon vino: l’Evento lo crea un buon Vino, già da solo”.

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