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La Stampa

Gli Usa riconoscono
la viticoltura eroica ... Dopo 21 anni un’ Università americana
entra nel Cervim... Dopo 21 anni anche gli Stati Uniti hanno deciso di rivalutare e di investire risorse nella valorizzazione della “viticoltura eroica”, cioè delle coltivazioni di montagna. Correva l’anno 1987 quando la delegazione degli Stati Uniti nell’Organizzazione internazionale del vino decise di astenersi sulla proposta di creare il Cervim, il centro di ricerca, studi e valorizzazione per la viticoltura montana. Quest’anno l’assemblea annuale dell’associazione ha accolto la richiesta di adesione dell’Appalachian State University. Un ruolo chiave in questa rivisitazione di quella vecchia scelta lo ha giocato il professor Norman Oches, direttore del centro per la viticoltura di montagna per tutti gli Stati Uniti che ha visitato il Cervim in Val d’Aosta e poi altre realtà europee.
“Il loro dubbio - racconta Francesco Stevenin - era legato agli alti costi di produzione della viticoltura eroica. Dal loro punto di vista una coltivazione o rende e riesce a restare sul mercato oppure non ha senso di esistere”. Una posizione che si è modificata nel corso degli anni anche perché “gli americani hanno capito che non si tratta solo della produzione di vino ma della possibilità di valorizzare interi territori”.
Adesso quell’esperienza a stelle e strisce sta diventando un patrimonio comune del Cervim. Oches ha presentato nelle scorse settimane i primi risultati dell’inizio delle coltivazioni sulle montagne Apalaches nel sud est degli Stati Uniti. I produttori sono anche affiancati dal un centro di ricerca.
Il professore ha spiegato alcune delle difficoltà incontrate negli Usa e dalle soluzioni tecniche adottate per risolverle - macchinari più compatti per il vigneto o un miglior controllo delle erosioni - ma soprattutto della necessità di “sviluppare un programma di marketing intensivo con l’obiettivo di commercializzare questi vini relativamente cari in un mercato molto sensibile al fattore prezzo”.
Ricette utili anche per la viticoltura eroica europea. Una produzione che dal 2 al 4 luglio si ritroverà al Grand Hotel Billia di Saint Vincent per l’edizione numero 16 del concorso internazionale dei vini di montagna. In concorso ci sono 530 vini, sessanta in più dell’anno scorso, provenienti non solo dall’Italia ma anche da Francia, Svizzera, Germania, Grecia, Spagna, Portogallo e Austria.

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