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La Stampa

“L’export in calo danneggia i prodotti di fascia media” ... “Servono politiche di promozione per rilanciare il consumo interno in continuo calo e sostenere il commercio internazionale che ha registrato un crollo, in volume, del 7% cento, a fronte di una crescita in valore del 9%”. Paolo Bruni, presidente di Fedagri-Confcooperative, commenta così le prime stime della vendemmia 2008 dove si registrano luci ed ombre. E così mentre sul “piano quantitativo si può parlare di una vendemmia positiva e con livelli qualitativi di eccellenza in tutte le regioni”, non ci può che essere “preoccupazione per il fatto che si esporti di meno ma si guadagni di più”.

Secondo Bruni, infatti “la lettura di questi dati è univoca: all’estero si continua a bere vino italiano, soprattutto quello di alta qualità e di fascia alta. E questo è un aspetto positivo che premia l’impegno dei nostri produttori a puntare da sempre verso la qualità”. Il problema è che ci “troviamo davanti ad un dato che fotografa una situazione del tutto nuova, quella per cui a soffrire maggiormente, in questa congiuntura economica sfavorevole a livello globale, saranno soprattutto i prodotti che si collocano nella fascia di prezzo media”. Che fare, allora? “È importante intervenire - sottolinea Bruni - con politiche di comunicazione e promozione che rilancino il consumo interno e che diano sostegno alla domanda estera”. E non è da sottovalutare “la perdita di terreno in termini di quote di mercato registrata dai principali Paesi produttori negli ultimi 25 anni”.

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